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GP USA
Toro Rosso
Stefano Semeraro
Se può contare su ragazzi così, la F.1 merita un po' di fiducia.
Max Verstappen e Carlos Sainz, i ragazzi favolosi della Toro
Rosso, ad Austin hanno confermato tutte le loro doti. Si può di-
scutere all'infinito sulle qualità eroiche dei driver di un tempo
e su quelle più da videogame dei pilotini di oggi, ma il talento
dell'olandese e dello spagnolo sono fuori discussione, e nella
gara probabilmente più folle dell'anno, più simile a una gara di
IndyCar che a una di F.1, i due hanno dimostrato di avere anche
gli attributi.
Per Verstappen in particolare quello di Austin è stato il miglior
risultato in carriera, a pari merito con il quarto posto toccato
in Ungheria. Il podio gli è sfuggito, per la disdetta di papà Jos
che si mordeva le labbra al box, ma la prestazione è stata co-
munque da applausi. Un GP corso sempre nelle prime posi-
zioni, da protagonista nonostante condizioni di gara molto
difficili e rese ancora più complicate dalle due safety-car. A
soli 18 anni e dopo una stagione molto positiva, qualcosa di
molto vicino a un esame di maturità. «E' stata davvero una
gara pazza – ammette Max – alla partenza ero un po' chiuso,
ma mi sono buttato dentro e credo di aver passato tre mac-
chine in un colpo solo. Il ritmo era buono, ho faticato un po'
nel primo giro poi mi sono trovato a lottare con le Ferrari e
purtroppo ho dovuto stare un po' troppo dietro le Force India
che sui rettilinei avevano più velocità di me. Da lì in poi mi
sono divertito, ho lottato con Raikkonen e non ho sbagliato
nulla. La scelta di utilizzare le slick è stata azzeccata, anche se
alla fine le gomme erano un po' finite e non ho potuto duel-
lare con Vettel, del resto ci siamo presi un bel rischio a girare
così a lungo con le morbide. Ma sono molto contento di come
è andata».
Per Sainz le qualifiche erano andate decisamente male, con
anche un incidente, ma in gara si è riscattato, piazzando più di
un sorpasso davvero ben architettato e coraggioso, anche a
danno di colleghi ben più esperti e blasonati. «Sono stato ra-
pido dall'inizio alla fine, partire 20° e finire 6° è incredibile; a
dire la verità sono 7° dopo la penalizzazione (5 secondi per ec-
cesso di velocità nella pit-lane a causa di un guasto al limita-
tore, ndr) ma non per questo meno felice. La gara è stata piena
di azione, di sorpassi, di pit-stop delicati, me la sono goduta
molto. Dopo una mattinata difficile volevo ringraziare il team
per come era riuscito a mettere a posto la vettura in tempo
per la gara, ora godiamoci questi punti davvero meritati».