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IL PERSONAGGIO
Nasser Al-Attiyah
E' il Carlo V dell'automobilismo mondiale, visto che sui suoi
regni non tramonta mai il sole. O forse sarebbe meglio dire Sa-
ladino, visto che stiamo parlando di Nasser Saleh Al-Attiyah,
l'infaticabile califfo del motorsport (oltre che campione di tiro
con la carabina) che quest'anno non riesce letteralmente a
smettere di vincere. Il bilancio 2015 del 44enne principe qata-
riota comprende la Dakar (per la seconda volta), il secondo ti-
tolo consecutivo del WRC-2 come pure nella Cross-Country
Cup e l'11° totale nel MERC (il Middle East Rally Champion-
ship, in 13 partecipazioni). Mica male per uno che nel 2012 si è
fra l'altro regalato al Qatar la medaglia di bronzo alle Olimpiadi
di Londra nel tiro, specialità skeet.
«Nesser è un superman», dice giustamente Nasser Khalifa al-
Attiyah, suo parente stretto oltre che vice presidente della fe-
derazione automobilistica qatariota. Perché la parentela in
questo caso non c'entra, il giudizio è semplicemente ogget-
tivo. In questa sua stagione maratona Al-Attiyah ha viaggiato
per 26 paesi, vincendo 14 gare sulle 22 disputate. Ha iniziato
dalla Dakar in gennaio per poi continuare con la difesa del ti-
tolo nel MERC e la riconquista di quello nel Cross-Country con
successi, e ha poi chiuso l'annata confermandosi nel WRC-2. In
particolare nei primi 20 giorni di ottobre ha piazzato i tre suc-
cessi che gli hanno consentito di diventare campione in tre
campionati diversi rimbalzando nel mediterraneo fra Marocco,
Giordania e Spagna. «Viaggiare in così tanti posti e per tanti
campionati diversi logisticamente non è stato facile», am-
mette. «Le prime vittorie nel MERC, nel Cross-Country e nel
WRC-2 ci hanno dato fiducia. Da lì in poi abbiamo dovuto ba-
dare ai punti e giocarcela con intelligenza fino alla fine della
stagione nei tre campionati. Ma alla fine ce l'abbiamo fatta,
ed è stato un sogno che covavo da lungo tempo che si è av-
verato. E' stato un anno straordinario per me, un regalo per la
federazione e per il Qatar, e oltre a Khalifa al-Attyiah devo rin-
graziare su altezza l'Emiro Sheick Tamim bin Hamad al-Thani
che mi ha sempre sostenuto, sia nelle corse sia nelle mie atti-
vità di tiratore».
Con un bottino di 59 vittorie nel MERC fra l'altro al-Attiyah è a
un solo passo dal record di 60 del suo ex-collega e rivale del
Dubai, Mohamed bin Sulayem. «Non è un problema per me,
poi ho vinto 11 titoli nel MERC, la Dakar, il WRC2, il Cross
Country e ho un titolo di produzione nel WRC: nessuno è mai
riuscito a fare tanto». Anche perché rispetto ai tempi Sulayem
ora i campionati in cui gareggia Al-Attiyah sono più competitivi,
con più macchine in partenza, più iscritti, più costruttori coin-
volti. Il prossimo traguardo di “superman” Nasser, è proprio il
caso di dirlo, è già nel mirino: «Voglio partecipare alla mia sesta
olimpiade a Rio. E vincere un oro. Ci sono ancora quattro posti
disponibili, non voglio farmi sfuggire questa chance». Detto da
uno che quando gareggia vince sempre o quasi, più che una
promessa è un appuntamento.
Vittoria agli antipodi in Wrc-2