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MOTO GP

Gara a Valencia

Lorenzo e Rossi

weekend da poli opposti

I veleni dei giornali nostrani e iberici, l'odio fuori controllo sui

social network, l'ascesa di improbabili opinionisti, il ricorso di

Rossi al tribunale di Losanna, respinto, per vedere cancellata la

penalità rimediata in Malesia. L'invasione della privacy di casa

Marquez, in nome di una presunta satira. La guerra a colpi di

comunicati fra Honda e Yamaha, la canonica conferenza

stampa del giovedì annullata e sostituita da interventi separati

dei tre protagonisti principali. Ormai non era più motorsport.

Il via alle prove libere del venerdì è stato un sollievo perché, fi-

nalmente, si è ricominciato a parlare di quanto accadeva in

pista. Di telemetrie e tempi. Fatti concreti, insomma. Lorenzo

ha impostato il weekend per dettare le regole, mentre Rossi la-

vorava per preparare la risalita, spingendo al massimo pur sa-

pendo di essere ultimo in griglia. In qualifica Lorenzo è stato

devastante, stampando il record del tracciato, Rossi è scivo-

lato a terra. Ma, ovviamente, il film era ancora tutto da scri-

vere.

Lorenzo sempre in testa

Rossi quarto in rimonta

Scattato dalla pole, sempre in testa, il numero 99 non ha sba-

gliato nulla. Non poteva fare diversamente, avendo Marquez

incollato negli scarichi. Non c’è stato un vero corpo a corpo, ma

il duo di testa ha comunque tenuto un ritmo serrato, tanto da

trovarsi poi a soffrire il calo delle gomme. «Perdevo in accele-

razione e in staccata, potevo attaccare solo in curva 5 e in curva

6. A quattro giri dall'arrivo ho fatto un tentativo, ma sono stato

cauto», ha spiegato Marquez, cercando di rimbalzare le accuse

di arrendevolezza, «poi Dani è arrivato come un fulmine». E in-

fatti Pedrosa nel finale ha azzerato il gap, rischiando di diven-

tare l'arbitro del Mondiale. Uno scambio di posizioni avrebbe

potuto innescare un ribaltone clamoroso, visto che Rossi era

già quarto. «Ho pensato di riuscire a passare Marc e Jorge nel

finale, perché all'inizio ero in difficoltà. Ci ho provato fino all’ul-

timo, ma ho sbagliato un cambio di marcia e non ho potuto

fare di più», ha commentato il fantino catalano, che si è quindi

dovuto accontentare del terzo gradino del podio, dietro ai due

connazionali. «La pressione era enorme, il lato destro dei miei

pneumatici era distrutto. Dovevo essere molto prudente. In più

non riuscivo a leggere la pit board, non sapevo quanto man-

casse. Dani ha recuperato tantissimo, con due sorpassi avrei

perso il titolo. Era veramente difficile», ha rimarcato l’alfiere

Yamaha.

La rabbia di Rossi

contro Marquez

Rossi, in pratica, si è trovato a dover sperare nelle mosse dei

due portacolori Honda. 12 sorpassi in 13 giri, l'ultimo dei quali

su Andrea Dovizioso, non sono stati sufficienti: quando ha

avuto strada libera, il pesarese era troppo lontano dai tre bat-

tistrada. A motori spenti, il centauro di Tavullia ha sfogato tutta

la propria delusione: «Il comportamento di Marquez è stato

imbarazzante. Dalle sue dichiarazioni della vigilia ero sicuro che

avrebbe fatto il biscottone. Lorenzo ha meno colpe, lui una

cosa del genere non l’avrebbe mai fatta, ma col comporta-

mento e con quello che ha detto dopo la gara in Malesia si me-

rita di essere trattato quasi alla stregua di Marquez». Ma tutto

nasce a monte, dalla famigerata conferenza pre-Sepang,

quando lo scontro è stato portato al di là del piano puramente

agonistico. Per la seconda volta Rossi è arrivato a giocarsi l'iride

all'ultimo appuntamento, perdendo come nel 2006. Seppur

con cause e modalità diverse, allora fu Nicky Hayden a festeg-

giare: nove anni dopo, l'americano ha disputato al “Ricardo

Tormo” la sua ultima corsa in MotoGP, pronto all'avventura in

Superbike.

Subito i test 2016

si gira subito pagina

Senza trascurare quanto accaduto fra le seconde linee, Pol

Espargaro ha centrato una bella quinta piazza con la M1 del

team Tech 3: miglior risultato personale, ottenuto precedendo

il compagno di squadra Bradley Smith e Dovizioso. La Ducati,

che registra anche il 12esimo posto della wild-card Michele

Pirro, ha visto uscire di scena Andrea Iannone al terzo giro, in-

cappato in una rovinosa caduta quando era quarto. Basta così.

Martedì e mercoledì i team (non Forward e AB, che salutano)

torneranno al lavoro per i tradizionali test post Gran Premio.

Comincia ufficialmente l'era Michelin. Un assaggio di 2016, spe-

rando che possa aiutare a voltare pagina. Non sarà facile.