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GP BRASILE

Mercedes

Stefano Semeraro

Dicono che il terzo titolo mondiale gli abbia

dato alla testa. Che sia diventato arrogante.

Troppo arrogante. Anzi, per la precisione, a

dirlo è Jenson Button. «Lewis sostiene di es-

sere un pilota completo, ma nessuno di noi

lo è. Se uno di noi avesse la sua stessa vettura

lo potrebbe battere, perché Lewis ha un

grande talento e sta guidando alla grande,

ma ha anche dei punti deboli». Chi vince ra-

ramente sta simpatico a tutti, specie se chi

vince non nasconde la soddisfazione dietro

un sorriso cementato dal fair-play, ma il suo

stato di grazia lo espone, lo sottolinea, lo

mette in primo piano. Hamilton non è uno

che non ti fa pesare le sue vittorie, insomma.

Vogliamo crocifiggerlo per questo?

Il piede scivola

e la Pagani sbatte

In Brasile non si è presentato neppure per la

foto di rito insieme a Rosberg e Vettel dopo

la qualifica, tanto che i due tedeschi dopo

cinque minuti di attesa hanno detto al foto-

grafo di scattare comunque, «così almeno ce

ne andiamo a casa». Era arrivato in ritardo

anche in Brasile, il tri-campeon, atterrando

appena il giovedì e saltando tutti gli impegni

con gli sponsor previsti per il giorno prima.

Colpa, pare, di dieci giorni di festeggiamenti

ad alto tasso alcolico seguiti al GP del Mes-

sico. Una serie di party culminati con la festa

per i 60 della mamma di Lewis, che a sentir

lui, lo avrebbe «ucciso». La polizia di Monaco

gli ha anche fatto un verbale per aver tampo-

nato una macchina parcheggiata con la sua

Pagani Zonda (costo 2 milioni di euro), e poi

averne danneggiate altre due, ma trovandolo

però 'pulito' all'alcol-test. «Il piede di Mr Ha-

milton è scivolato sul pedale del freno e su

quello della frizione», ha dichiarato al London

Telegraph un portavoce della polizia del Prin-

cipato. Comunque non il massimo, se dav-

vero era sobrio, per l'erede di Ayrton Senna.

Sbornie e party

per l’Hunt… 2.0

«Dopo il Messico ho bevuto parecchio – ha

ammesso lui alla vigilia di Interlagos – e un

po' ne ho risentito. Ma negli ultimi due

giorni ho recuperato dormendo parecchio».

Più che l'erede di Senna, in realtà, Hamilton

sembra una versione 2.0 di James Hunt, un

altro che con i party non ci andava leggero,

ma che in pista sapeva dare spettacolo.

«Non saprei dire, non leggo i giornali di

Montecarlo...», ha sorriso furbetto Rosberg

quando gli hanno chiesto un commento del-

l'episodio, usando poi una buona dose di

ironia anche per rispondere ai lamenti di

Lewis, secondo il quale la strategia adottata

dalla Mercedes lo avrebbe sfavorito su un

tracciato come quello di Interlagos dove

sorpassare non è facile. «Be', Lewis è un ra-

gazzo intelligente – ha detto Nico – e di

certo quando gli serve sa trovare buone ar-

gomentazioni...». Tradotto: a trovare scuse

sono capaci tutti. I piloti poi sono degli arti-

sti nella specialità, anche se è innegabile che

in Brasile sia andato in onda uno dei GP più

noiosi della stagione, privo di veri palpiti.

Hamilton non ha poi tutti i torti a mugu-

gnare.

Hamilton accusa

impossibile superare

«Ci sono gare in cui si riesce a battagliare

in maniera decente, tipo Austin – ha spie-

gato Lewis – poi ci sono gare come questa

del Brasile. Non lo dico per me, ma per i ti-

fosi che certo non si sono divertiti molto a

vedere la gara. Il tracciato mi piace (anche

se non ci ha mai vinto, 0 su 9, ndr) ma pur-

troppo qui è impossibile sorpassare. Arrivi

a pochi decimi dal tuo avversario, poi o hai

una macchina molto più veloce oppure ti

avvicini, ma non lo passi mai, perché non

hai abbastanza aderenza. Forse servirebbe

una zona Drs più lunga in alcuni punti, non

lo so. Di sicuro bisogna cambiare qualcosa.

I regolamenti li fanno i capi, qualche volta

ci azzeccano, altre no...». Della stessa opi-

nione sono Sebastian Vettel («serve una

zona Drs più lunga, ma anche gomme che

ci facciano andare più veloci») e Jenson

Button, che alla fine ha riassunto il pro-

blema in maniera molto efficace. «Alla For-

mula Uno serve un rivale per la Mercedes.

Quello cambierebbe tutto. Anche per Ha-

milton». Nell'attesa, consiglierebbe Lewis,

beviamoci su.