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GP BRASILE
Mercedes
«I piloti
non sanno»
Wolff si aspetta un duello all'ultimo sangue con la Ferrari nel 2016,
ma per il momento si gode lo strapotere delle sue monoposto. E a
chi lo critica per le decisioni strategiche prese dal muretto e a
volte contestate da suoi due campioni, risponde che per scegliere
bisogna usare la mente fredda, non il cuore caldo
Wolff, Lewis voleva vincere in Brasile, dopo 8 tenta-
tivi a vuoto, ha spinto molto inseguendo Rosberg e a
un certo punto ha chiesto anche di cambiare strate-
gia, ma invano...
«Abbiamo le nostre regole in fatto di strategie, che
valgono dal 2013 e hanno sempre funzionato bene.
Non le cambieremo. Quando sei in macchina non hai
una visione globale. In quel momento in particolare le
gomme di Lewis stavano finendo e si parlava delle tre
soste. Restare in pista lo avrebbe reso dieci secondi
più lento, avrebbe potuto farsi sorpassare anche da
Vettel. Ovviamente mentre guidi ti fai guidare dalle
emozioni, è normale. Abbiamo assunto dei cani da
caccia, non dei cuccioli...».
Quindi non siete disposti a mettere in discussione una
strategia con il pilota durante una gara?
«No, abbiamo chi se ne occupa, e se i piloti ogni volta
decidessero di fare di testa loro finirebbero per per-
dere tutte le gare. Quella della strategia non è una
scelta guidata dall'istinto. E' vero, l'istinto può indi-
care la via giusta qualche volta, ma senza avere a di-
sposizione tutti i dati si finisce per sbagliare la mag-
gior parte delle volte. Per questo ci comportiamo
così».
Quando non ci sono gare combattute i fan non sono
contenti: può capire la loro delusione?
«La capisco. Però abbiamo già fatto cambiamenti
enormi. Pensate a cosa succedeva anni fa quando
ogni team aveva una prima guida molto definita, e la
seconda non poteva neanche avvicinarglisi. Non è più
così. E credetemi, a volte è davvero difficile gestire la
situazione lasciando che i due si battano liberamente.
A dire il vero si potrebbe salire ancora più di livello e
lasciare che siano gli strateghi a giocarsela fra di loro!
Ma non è ciò che vogliamo».
Ora che Rosberg si è assicurato aritmeticamente il se-
condo posto nel campionato, perché non lasciare ai
piloti la scelta della strategia ad Abu Dhabi? Non
avete più nulla da perdere.
«Scommetto che se dicessimo loro: okay, fate la gara
che preferite, nessuno dei due la farebbe...».