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GP3

Gare ad Al Sakhir

L’intelligenza

di Ghiotto

Conscio di non poter raggiungere il ritmo di ART in gara, Luca ha

gestito al meglio i suoi pneumatici mettendo a segno il giro più ve-

loce, condizione che gli ha permesso, grazie al recupero di Emil

Bernstorff nel finale ai danni anche di Ocon, di perdere solo un

punto sul rampollo del programma Junior Mercedes. In gara 2,

Ghiotto (suona sempre più forte la sirena Red Bull sotto la cui ala

potrebbe entrare tra poche settimane) con una partenza fulminea

si era portato subito al secondo posto alle spalle di Alfonso Celis,

poi sopravanzato al secondo giro. Per Ghiotto anche l’aiuto di una

safety-car e di una bandiera rossa che gli hanno permesso di pren-

dersi indisturbato la vittoria e nuovamente la leadership, con Ocon

comunque per l’ennesima volta nel corso della stagione, secondo

al traguardo.

Bandiera bianca per

Kirchhofer e Bernstorff

Ormai matematicamente esclusi per la lotta finale, Kirchhofer e

Bernstorff saranno impegnati in un duello altrettanto cruento per

la terza piazza in campionato. Il tedesco di ART per il secondo

anno consecutivo non è riuscito ad essere tra i contendenti alla

corona finale, anche se in questa stagione non ha sbagliato quasi

nulla. Unico rimpianto per lui la misera qualifica di Sochi, dove ha

accumulato il maggior distacco dalla vetta. Meno può recriminare

Bernstoff, spesso veloce, ma non velocissimo, parte del gruppo di

testa ma sempre come fanalino di coda, più fortunato e attento

che realmente incisivo. Il guizzo per lui ad Al-Sakhir è arrivato in

gara quando gli altri avevano già finito le gomme. Avesse osato di

più forse avrebbe lottato per qualcosa di più grande.

Fuoco bene a punti

Ceccon in crisi

Un pellegrinaggio a Lourdes invece lo deve fare Kevin Ceccon in

previsione dell’ultima gara. Da quando, a Spa-Francorchamps,

Kevin ha iniziato ad interpretare la qualifica in maniera più incisiva,

in gara ha purtroppo sempre avuto qualche sfortuna, con un solo

podio ottenuto a Monza. In Belgio il contatto con Ghiotto, a Sochi

col compagno Bosak dopo una brutta partenza. In Bahrain, dove

aveva replicato il suo miglior risultato in griglia (terzo), Kevin ha

progressivamente perso terreno, finendo entrambe le corse fuori

dalla zona punti. Il dito è puntato verso il degrado gomme, una si-

tuazione che tuttavia non si era mai presentata sino ad ora. Bravo

Antonio Fuoco, due volte in zona punti con un quinto posto finale.

Per il calabrese si parla in ottica futura di una riconferma in GP3,

anche se con un’altra squadra visto che il team Carlin chiuderà il

programma propedeutico alla GP2. Magari in Trident, dove corre

Michele Beretta. Finalmente a suo agio su una pista vera, e non un

cittadino come nel caso del debutto a Sochi, con in più la pioggia,

Michele si è messo in luce a sprazzi salvo un contatto in gara 1 con

un'altra monoposto ed è stato costretto al rientro ai box per cam-

biare il muso della sua vettura. In gara 2 per il lombardo un quin-

dicesimo posto in rimonta.

Alti e bassi per

Parry e Palou

Sono indubbiamente le due rivelazioni del campionato. Alex Palou

era stato velocissimo in qualifica, ma un problema tecnico nel giro

di ricognizione l’ha tolto dalla lotta per il podio. Ce l’ha invece fatta

ad accedere alle premiazioni finali Matthew Parry. Arrivato in Koi-

ranen come novellino, si è subito espresso al pari dell’esperto

compagno Jimmy Eriksson, fino ad eclissarlo in questo round nel

deserto. Rallentato da un’anomalia elettronica in qualifica, Matt

ha rimontato in gara 1 sino all’undicesimo posto, prendendosi il

podio sabato pomeriggio. Fermo invece nei primi giri delle prove

ufficiali, Matevos Isaakyan è chiamato ad una prova di forza ad

Abu Dhabi, nonostante sia al debutto assoluto, per meritarsi un se-

dile per il 2016.

Due volte a

punti Fuoco