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GP2

Gare ad Al Sakhir

Matsushita stratega

Marciello senza acuti

Parlavamo di gestione delle gomme: le alte temperature, e

l'asfalto molto abrasivo, rendono notoriamente il Bahrain fra

gli scenari più selettivi in tal senso. In gara 1 è stata un fattore

chiave anche per la lotta al secondo posto, appannaggio come

detto di Matsushita. Il giapponese, scegliendo di anticipare il

pit-stop di una tornata, non a caso ha guadagnato quanto ser-

viva per mettersi dietro Raffaele Marciello, il poleman Pierre

Gasly e Norman Nato. Poi, ha avuto l'opportunità di sopravan-

zare in pista Mitch Evans, strappandogli la piazza d'onore. Co-

piare la strategia del leader Vandoorne (autore di ben 21

passaggi con le Pirelli a mescola media) ha probabilmente ne-

gato il podio a Marciello, solido secondo fino al valzer delle

soste. L'italiano della Trident ha quindi chiuso quarto, e quinto

sabato. Il bilancio del weekend è positivo, ma c'è il rammarico

per un acuto sfuggito.

Bel momento per Evans

Lynn non ha il passo

In ascesa dopo la sosta estiva, Mitch Evans ha messo il sigillo

sulla Sprint Race, come già accaduto a Monza. Evitato il caos

dello start, l'alfiere del Russian Time si è trovato a braccare

Vandoorne e Alex Lynn, in pole sfruttando l'inversione della

griglia. Superati i due rivali rispettivamente al giro 7 e al giro

14, il neozelandese ha avuto strada libera verso la bandiera a

scacchi. Il tutto guadagnandosi l'abbraccio del suo mentore

Mark Webber, presente per l'appuntamento del WEC in cui ha

raggiunto l'iride. E domenica, il 21enne kiwi ha guidato nei test

riservati ai rookies proprio la Porsche LMP1 dell'australiano.

«Battere Stoffel ad armi pari e un pilota della DAMS è sempre

una soddisfazione», ha sottolineato Evans, che sta certamente

vivendo un bel momento agonistico. Lynn, fallito il tentativo di

fuga, si è invece trovato con i pneumatici alla frusta, senza

poter contenere il solito Vandoorne per la medaglia d'argento.

L'inglese si è dovuto accontentare del gradino più basso del

podio, non troppo soddisfatto.

Rossi resta a secco

Sirotkin terzo in classifica

Completata l'esperienza in Formula 1 con la Manor, Alexander

Rossi ha pagato a caro prezzo la toccata con lo stesso Evans

nella fase topica di gara 1, in cui ha danneggiato l'alettone an-

teriore. Costretto a un'ulteriore sosta ai box, l'americano della

Racing Engineering è precipitato nelle retrovie. La rimonta ef-

fettuata sabato non è bastata per andare a punti, ma il secondo

posto in classifica generale è abbastanza al sicuro: il vantaggio

su Sergey Sirotkin è di 30,5 lunghezze. Il russo, in relativa sor-

dina, ha centrato una quinta e una quarta posizione utili per

scavalcare in campionato Rio Haryanto. L'indonesiano è rima-

sto a secco in gara 2, urtando al via l'incolpevole Matsushita.

Come accaduto a Rossi, ala da cambiare e ambizioni dissolte.

De Jong, Malja e Rowland

tornati senza brillare

A Sakhir si sono rivisti all'opera Daniel De Jong, Gustav Malja

e Oliver Rowland. L'olandese, di nuovo in azione dopo il tre-

mendo botto di Spa, si è accordato per l'occasione con la Tri-

dent. Lo svedese ha sostituito in Rapax l'infortunato Robert

Visoiu, mentre il britannico, ultimo Re della Formula Renault

3.5, ha ricevuto la chiamata della Status per guidare la Dallara

di Richie Stanaway, concentrato sul WEC. Nessuno di loro è

riuscito a incidere. Nemmeno Rowland, che nelle precedenti

apparizioni tra le fila della MP Motorsport aveva ben figurato.

Suo unico momento sotto i riflettori, l'incidente in apertura di

gara 2 con Rene Binder, e il botto contro le barriere dopo un

principio di decollo. «Non ho avuto il tempo di frenare», ha

spiegato. «È stato l'epilogo di un fine settimana deludente.

Speriamo di riscattarci ad Abu Dhabi».

Bella vittoria di Evans in gara 2