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L’Alonso
furioso
Dopo la brutta conclusione di un anno da dimenticare,
lo spagnolo se l'è presa con tutti, dai commissari alla F.1,
per lui oggi molto più noiosa del WEC o della Moto GP. E sotto
l'orgoglio ferito del campione si nasconde una dose di verità
Stefano Semeraro
A Napoli si direbbe 'cornuto e mazziato'. A Fernando Alonso
quest'anno, poveraccio, non ne è andata veramente dritta una.
Mollata la Ferrari perché non ne poteva più “di arrivare se-
condo”, si è ritrovato a finire con buona regolarità ultimo o fra
gli ultimi con una McLaren-Honda che non si sa bene se asso-
miglia più ad un cantiere o a una maceria. Ad Abu Dhabi poi,
dopo il contatto con la Sauber di Felipe Nasr che lo ha spedito
diritto addosso a Pastor Maldonado, si è dovuto sorbire anche
un drive-trough e due punti di penalità sulla licenza perché i
commissari hanno dato a lui la colpa dell'incidente.
Con il suo ego espando Fernando avrebbe bisogno almeno di
una pazienza doppia di quella di Giobbe per sopportare le
pene dell'infernetto in cui si è trasformato il suo 2015, e non a
caso nei giorni scorsi si sono diffuse voci, più o meno autore-
voli, sulla sua intenzione – poi smentita da Alonso stesso - di
prendersi un anno sabbatico nel 2016 nel caso la McLaren non
gli garantisse una monoposto almeno decorosa. Soluzione fra
l'altro non facilissima da realizzare, a naso, visto il contratto
che lo lega al team di Woking (a meno che non siano previste
clausole apposite).
Critico con il
drive-through preso
L'Alonso furioso poi, metà Grillo Parlante e metà volpe della fa-
mosa favola che tira in ballo anche l'uva, ha accusato la F.1 di
essere noiosissima e gestita in maniera discutibile per quanto
riguarda le battaglie in pista. «Decisioni come quella di imporre
a un pilota un drive-trough dopo essere stato colpito da un'al-
tra vettura non è solo strana, è unica. La F.1 si interroga sul
motore delle macchine e si preoccupa del calo degli spettatori
– ha continuato il bi-campeon – ma io credo che servirebbe più
buonsenso anche in queste cose, che non capitano nel Mon-
diale Endurance o nella Moto GG, che sono capaci di divertire
molto di più il pubblico». Ad Abu Dhabi il team ha convinto
Alonso a rimanere in gara dopo il contatto con Nasr, ma lo spa-
gnolo non si è certo divertito. «In pista dobbiamo risparmiare
le gomme, la benzina e tante altre cose, ma io dico, ragazzi,
cerchiamo di spingere e godiamoci la gara, perché se non ci
sono grandi incidenti e finiamo lo stesso 18esimi, e magari ci
tocca anche ritirarci, non ha molto senso risparmiare nulla. Co-
munque: addio al 2015, che per noi è stato un anno durissimo,
molto difficile, con prestazioni davvero scarse. Nel 2016 sarò in
pista al 100 per cento, anche perché – ha concluso con ironia
– se avessi dovuto concedermi un anno sabbatico avrei scelto
questo...».
La tesi di Hill
“Manda messaggi”
Tutta rabbia, tutta frustrazione? O in qualcosa Nando ha ra-
gione? «Alonso non parla mai per parlare, se lo fa significa che
vuole mandare un messaggio chiaro», sostiene l'ex-campione
del mondo Damon Hill. «Gli accenni al WEC e alla Moto GP
non sono casuali. Se attacca la noia della F.1 forse vuol dire
che sta proprio pensando a fare altro. Il messaggio che sta
mandando, forse, è questo: sono un pilota, voglio lottare in
pista». E su questo, crediamo, nessuno può dargli torto.