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INDYCAR
Anteprima
Rahal Letterman Racing
Graham Rahal ha finalmente mostrato lo scorso anno di poter
mettere a frutto il grande talento che solo sporadicamente
aveva fatto capolino in precedenza, alternato a troppi errori.
Ora, anche il team dovrà fare la sua parte, perché se è vero
che le vittorie 2015 sono arrivate anche grazie a strategie bril-
lanti, è anche vero che, per puntare al titolo, non si può sem-
pre tentare il “colpaccio” sperimentando ai box. Per il round di
St. Petersburg e per le due gare di Indy, ci sarà anche il cam-
pione Indy Lights Spencer Pigot. Il ventiduenne di Pasadena,
che debutta grazie al premio in denaro della categoria cadetta,
è uno dei giovani da tenere d’occhio.
Schmidt Peterson Motorsport
E’ stata una stagione 2015 di studio quella di Sam Schmidt e
dei suoi piloti. Dopo la vittoria arrivata più per il meteo che
per merito in Louisiana, il pilota di punta James Hinchliffe ha ri-
schiato di perdere la vita nel tremendo schianto di Indy, rimet-
tendosi solo per i test post-campionato. Il simpatico canadese
è deciso a trarre il massimo dal pacchetto Honda per que-
st’anno. Sarà per lui la stagione della verità. In più, ritornerà
Mikhail Aleshin. Il russo ha saltato i test per un problema col
visto, ma era già rientrato in pista a fine 2015 a Sonoma. Prima
del grave incidente di Fontana nel 2014 e dello stop lo scorso
anno, aveva impressionato per continuità anche sugli ovali.
Dale Coyne Racing
Luca Filippi debutta full-time nell’IndyCar e lo fa con una squa-
dra, quella di Dale Coyne, che nelle ultime stagioni ha “spez-
zettato” il suo pacchetto piloti per tentare di far quadrare i
conti, lasciando un po’ da parte la ricerca dei risultati. La spe-
ranza è che, con due piloti molto tecnici come l’italiano e Conor
Daly, la voglia sia finalmente quella di tornare a lottare, magari
sporadicamente, per dei successi che in passato erano stati alla
portata. Filippi lo scorso anno ha mostrato di cosa è capace
sulle piste stradali, con buoni risultati a dispetto della tanta
sfortuna e degli errori strategici del team CFH. Per lui, nono-
stante i due test disputati in Iowa e a Phoenix ci sarà l’inco-
gnita del traffico negli ovali e, in Arizona, ci sarà l’impatto con
la seconda gara della stagione. Daly ha più da dimostrare, e
dopo essere stato esaltato da molti addetti ai lavori dovrà ri-
spondere alle aspettative. Una situazione non facile.
AJ Foyt Racing
Come ogni anno, nessuno sa cosa aspettarsi dalla squadra di-
retta da Larry Foyt. Per la prima volta, ci sono due piloti tito-
lari confermati dall’anno precedente. Pur se tra tanti alti e
bassi, Takuma Sato ha un ottimo potenziale e Jack Hawksworth
ha dimostrato di avere un buon piede se le cose si mettono
per il verso giusto. Lo scoglio sarà quello dello sviluppo, dato
che tante volte in passato non c’è stata una vera e propria di-
rezione da seguire dal punto di vista tecnico.
Ed Carpenter Racing
La squadra è rimasta orfana di Sarah Fisher e Wink Hartman, e
si è ristrutturata sotto la guida dell’esperto rampollo della di-
nastia di Indy. Carpenter correrà ancora solo sugli ovali, men-
tre l’uomo chiave sarà Josef Newgarden. Vincente (e
convincente) in due occasioni lo scorso anno, vuole confermare
il proprio potenziale e puntare ai posti di Tony Kanaan ed Helio
Castroneves nel caso uno dei due decida di ritirarsi.
KV Racing
Sono solo quattro i team di casa Chevrolet a correre a tempo
pieno, e a chiudere la lista c’è il KV Racing. La compagine di
Jimmy Vasser e Kevin Kalkhoven si è trovata costretta a ridurre
il proprio impegno alla sola vettura di Sebastien Bourdais. A
causa della difficile stagione 2015, la loro seconda Dallara è fi-
nita troppo indietro in classifica per ricevere i contributi finan-
ziari della serie, cosa che ne è costata la partecipazione. Il
francese comunque è reduce da una stagione positiva con due
successi, uno su ovale e uno su stradale. Occorrerà limitare
però i KO visti nel 2015.
I
GLI OUTSIDER
Nella foto, Luca Filippi a
colloquio con Graham Rahal