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GP AUSTRALIA

Red Bull

Ricciardo soddisfatto

del quarto posto

«Speravo che le gomme resistessero, ma ho dovuto effettuare un

altro pit-stop», ha spiegato Daniel, con l'unica RB12 in pista dopo

l’improvviso abbandono di Daniil Kvyat. Non c'è comunque motivo

di rammaricarsi, anzi: «Chiudere quarti è un ottimo risultato, in più

non siamo così distanti da Mercedes e Ferrari». Per lui, decisamente,

è stata una domenica vissuta nel modo giusto. «Mi sono divertito, è

stato davvero bello tornare a correre. E avere una ottima macchina

da guidare ha rafforzato la sensazione», ha raccontato. «Siamo par-

titi bene e abbiamo tenuto un bel ritmo con serbatoio pieno, com-

piendo un paio di sorpassi». Sorpassi che il pubblico sulle tribune ha

sempre celebrato con fragorosi applausi, confermando il desiderio

di vedere il proprio beniamino nel ruolo di protagonista.

Red Bull preparata

è la terza forza?

A margine, resta la piccola soddisfazione di aver stampato il best lap

in 1’28”997, sfruttando i pneumatici supersoft, e l’idea che l’attacco

effettuato a Felipe Massa abbia avuto qualcosa di profetico: la Red

Bull sembra aver strappato alla Williams i panni di terza forza alle

spalle di Mercedes e Ferrari, dando credito alle impressioni maturate

nei test invernali. «È stato incoraggiante capire qual è il nostro passo»,

ha ribadito il team principal Christian Horner. Per i prossimi round,

quindi, ci sono buone basi. Non solo a livello telaistico (quasi una cer-

tezza, con Adrian Newey), ma anche grazie ai progressi della power

unit Renault, ora marchiata TAG-Heuer.

Squadra rigenerata

e più serena

Siamo appena all’inizio, ma la scuderia di Milton Keynes dimostra di

essersi rigenerata nella pausa, ritrovando maggiore serenità al pro-

prio interno e nel paddock. Insomma, non c’è stato solo un cambio

d’abito con l’adozione della livrea opaca e dai colori più squillanti.

Appaiono lontani anni luce i malumori del 2015, tra la crisi con il mo-

torista Renault, la caccia fallita a un altro fornitore e la minaccia, più

o meno concreta, di un addio alla Formula 1 per manifesta insoddi-

sfazione. Persino il plenipotenziario Helmut Marko, solitamente cau-

stico nelle proprie esternazioni pubbliche, negli ultimi tempi si

direbbe più silenzioso. Anzi, la squadra guarda avanti attraverso l’in-

teressante partnership annunciata alla vigilia con la Aston Martin. Un

legame che, attraverso il progettista Newey, porterà alla nascita di

una hypercar stradale.

Peccato per Kvyat

travolto dalla sfortuna

L’unica macchia della trasferta a Melbourne è stata, ovviamente, la

debacle di Kvyat. Per il russo è stato un weekend nero: 18esimo in

qualifica, principale “vittima” dell’effimero sistema di qualifiche, il

russo domenica non ha nemmeno preso il via. «La macchina si è sem-

plicemente spenta. L’Australia credo non sia il luogo più fortunato

per me», si è sfogato. Basti pensare che dodici mesi fa gli toccò una

sorte praticamente analoga, senza percorrere neppure una singola

tornata. Meglio voltare subito pagina, come fatto con la stagione

2015.