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Stefano Semeraro
Due gare due vittorie – e cinque in fila se consideriamo le ultime tre dello scorso anno - 50
punti in classifica e un distacco che inizia a profumare di fuga nei confronti dei suoi due av-
versari più temibili, Lewis Hamilton e Sebastian Vettel. Chi sta meglio di Nico Rosberg? Al
momento nessuno, tanto che dopo gli urletti di gioia sparati nella radio sul traguardo, Ro-
sberg ha giocato a smorzare i toni, a minimizzare il risultato. Meglio che gli avversari – in-
terni ed esterni - non si preoccupino, e sottovalutino il pericolo. «Non sto pensando alla
stagione, ragiono passo dopo passo e mi godo il momento», ha detto sornione. «Mi sento
fortunato a guidare un macchina del genere e in Cina andrò per vincere, ma non voglio
guardare troppo avanti». In gara il flop di Hamilton in partenza e lo start tossicchiante di
Kimi Raikkonen gli hanno reso comoda la serata, ma dietro la diplomazia un po' zuccherosa
nei confronti dei rivali si intuisce che Nico è convinto che questo possa essere l'anno buono.
Rosberg come Moss
Sedici vittorie in F.1
«Kimi ha mostrato di poter tenere un ottimo ritmo in gara, sappiamo che la Ferrari è molto
vicina a noi, e non ha ancora mostrato quanto vale davvero, quindi dobbiamo continuare a
spingere. Ma in gara avevo il controllo della situazione. Ho gestito la situazione, cercando
di ridurre i rischi con la strategia e nei pit-stop per portare a casa la vittoria». Quando il fin-
landese ha anticipato la seconda sosta, subito il muretto Mercedes si è affrettato a copiare
l'idea. L'onere di inventarsi qualcosa, di trovare un consiglio da estrarre dal cilindro, ricade
sempre su chi insegue. Con il trionfo in Bahrain Nico è salito a 16 GP vinti, pareggiando Stir-
ling Moss che guarda caso è stato quello a vincerne di più senza mai acchiappare l'iride. Un
destino già scritto da smentire? Mansell, meno precoce fra i campioni del mondo della sto-
ria, impiegò 176 GP prima di firmare il mondiale, Rosberg è a quota 187 partenze, se vuole
togliersi di dosso la nomea di eterno secondo deve sbrigarsi.
Quinta vittoria di fila considerando la fine del 2015
e 17 punti di vantaggio su Hamilton in classifica.
Rosberg vola basso, ma sotto sotto ci spera, mentre
il compagno lo snobba e fuma il narghilè. Già in Cina
capiremo meglio se il tedesco della Mercedes quest'anno
può togliersi la fama di eterno secondo