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GP RUSSIA

McLaren

Massimo Costa

Eccolo tornato Fernando Alonso. Il leone ferito,

nell’animo e nel fisico, costretto a saltare il GP del

Bahrain per il violento botto di Melbourne, il se-

condo stop dopo quello del 2015 che lo aveva

portato ad arrendersi anche per la corsa inaugu-

rale in Australia a causa delle conseguenze ripor-

tate in quel mai chiarito incidente di Montmelò nel

test pre stagione. Un Alonso spesso polemico

senza motivo, con la Ferrari, un Alonso che si è

buttato in quell’avventura targata Honda che

tante sofferenze gli ha provocato. Lui si è mo-

strato sempre paziente anche se dalla Spagna cir-

colavano, durante l’inverno, voci di un ritiro, un

anno sabbatico in attesa degli eventi. Poi, quello

“sfregio” del giovane Stoffel Vandoorne in Ba-

hrain, capace di arpionare la zona punti e di por-

tare il primo punto dell’era Honda alla McLaren.

Lui, e non i due campioni del mondo in squadra

che avevano fallito l’obiettivo in Cina scatenando

ironie. Finalmente, tutto è andato per il verso giu-

sto a Sochi. Solita qualifica così così, con Alonso

quattordicesimo e Button dodicesimo. Ma in gara,

lo spagnolo ha azzeccato ogni mossa possibile ve-

leggiando costantemente nella top 10. Alonso se-

gnava tempi eccellenti, nel finale installatosi al

sesto posto, dietro aveva la Renault di Kevin Ma-

gnussen, la Haas di Romain Grosjean e la Force

India di Sergio Perez. In altri tempi se lo sarebbero

mangiato, invece Alonso ha risposto giro dopo

giro ai crono degli inseguitori realizzando anche il

quinto tempo in gara, e forse non ci credeva nean-

che lui a quanto stava verificandosi. Eric Boullier,

come al solito sopra le righe, nel momento di eu-

foria ha poi spiegato che Alonso ha dovuto salvare

carburante nel corso della gara il ché ha pregiudi-

cato la rincorsa sulle Williams. Esagerato Boullier.

Più con i piedi per terra Alonso: “Il sesto posto è

quello che meritavamo”.