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GP SPAGNA

La storia di copertina

I meriti di Verstappen

I meriti di Marko

Come può reagire un ragazzino di 18 anni, con un solo anno di for-

mule propedeutiche sulle spalle e una sola stagione di F.1 disputata?

Si innervosirà, compirà tanti piccoli errori che permetteranno a chi in-

segue di superarlo? Probabile. Ma se sei Verstappen, con quel ta-

lento di cui accennato sopra, tutto diventa semplice e naturale. Dietro

di lui, un certo Kimi Raikkonen con la Ferrari inizialmente ha pensato

che del giovincello ne avrebbe fatto un boccone, ma si è presto ricre-

duto. Verstappen ha cercato di capire quale fosse il ritmo del finlan-

dese e si è adeguato a quello. Attento a non compromettere l’usura

delle gomme, a non arrivare anche un solo centimetro fuori dalla tra-

iettoria in frenata, a non sbagliare mai l’ultima curva che poteva com-

promettere la velocità massima sul lungo rettifilo e quindi consentire

a Raikkonen di prendergli la scia e azionare il DRS. Semplicemente

glaciale, perfetto. E così Verstappen è entrato dritto come un fulmine

nella storia della F.1 venendo abbracciato dal cattivo Marko, che esul-

tava come mai lo avevamo visto fare. Una scommessa tutta dell’au-

striaco quella di Verstappen e non si può non riconoscergli il merito

di averlo strappato alla Mercedes in quell’agosto del 2015 quando

correva in F.3 decidendo per lui subito un futuro in F.1 con la Toro

Rosso (Italiaracing fu il primo media ad annunciarlo in anteprima). E

il successivo merito di avere costruito questa indimenticabile vittoria

con la impopolare decisione di riportare Kvyat in Toro Rosso.

Ora verrà il difficile

ma non avrà problemi

Dopo di che è partito il circo mediatico inevitabile. L’emozione di tutti,

l’Olanda che è impazzita, la gentilezza dei colleghi piloti che sono an-

dati a congratularsi con Verstappen, la consapevolezza di Mercedes

di aver perso un futuro campione (ma non potevano che offrire un

posto in GP2 la scorsa estate), lo stordimento di Ferrari che con

il suo programma Junior si è lasciato scappare Max nel gennaio

del 2015 pur avendolo gestito nella Florida Winter Series,

per motivi caratteriali del padre Jos (certo non indifferenti).

E così Max ha messo tutti in riga e d’accordo. Non si vince

un GP per caso a 18 anni, anche se la strategia è stata

disegnata per te. Verstappen dovrà ora mantenersi su

questi livelli, pensiamo possa farlo tranquillamente.

Dovrà certamente abbassare la propria carica di ar-

roganza che non ce lo ha mai fatto apprezzare fino

in fondo. Quando era nel karting compiva manovre

sopra le righe, come in F.3 del resto dove il rispetto

per gli altri piloti è stato spesso e volentieri pari

allo zero. Sempre caricato a mille dal padre Jos e

dal management, il ragazzo anche in F.1 si è la-

sciato andare a frasi un tantino esagerate. Su-

perbia, è il termine che gli hanno affibbiato in

tanti. Non fa rima con talento, ma non importa.

L’importante è che ci faccia divertire. Non vo-

gliamo ora scendere nei facili paragoni con Mi-

chael Schumacher, con Ayrton Senna, con

Sebastian Vettel. Tutti piloti predestinati, rapi-

damente in F.1, velocemente vincenti. Ma fran-

camente, il modello è quello. Sta a lui, e solo a

lui, plasmarlo nel migliore dei modi.