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GP2

Il punto

Marciello due volte a punti

ma non basta...

Al terzo anno nella categoria cadetta, Marciello ha vissuto grandi cam-

biamenti: dopo la separazione dalla Ferrari Driver Academy, ha trovato

nel team Russian Time la sua nuova sistemazione. Una squadra ritenuta

di vertice, per ambire in alto e riscattare il difficile 2015. Per l’ex cam-

pione FIA F.3 la tappa catalana non è stato quella voluta, ma come lui

stesso ha sottolineato “due arrivi in zona punti sono un discreto inizio”.

Nel bilancio ha pesato molto la qualifica sottotono: “Ho sofferto con

l’assetto e con il traffico”, ha raccontato per spiegare il 12esimo crono.

In gara 1, Lello è riuscito a risalire fino all’ottavo posto, quando proprio

all’ultimo giro è stato mandato nella ghiaia da Giovinazzi che era alle sue

spalle. L’ordine d’arrivo omologato alla 33esima tornata invece che alla

34esima (la bandiera a scacchi è stata sventolata in anticipo per errore)

ha comunque permesso a Raffaele di conservare l’ottava posizione, che

valeva la pole di gara 2. Il sogno di prendersi il successo, purtroppo, ha

però avuto vita breve. Complice anche l’impiego del DRS sul rettifilo

principale, Marciello ha perso dopo pochi giri la leadership in favore di

Alex Lynn, venendo poi attaccato anche da Jordan King e Pierre Gasly.

Alla fine ha chiuso quinto, superato pure dal compagno di squadra

Artem Markelov. “Aveva un po’ più di ritmo”, ha confessato sincera-

mente.

Giovinazzi autore

e vittima dei contatti

Come dicevamo, quindi, Marciello e Giovinazzi hanno incrociato loro mal-

grado le armi. Un episodio di cui l’alfiere della Prema è stato ritenuto re-

sponsabile, e perciò punito con 20” che dalla nona piazza lo hanno fatto

scivolare in 18esima, perdendo due punti preziosi. La Sprint Race era in

salita dal principio, ma il pugliese non si è scoraggiato, cercando di en-

trare almeno in top 10. L’obiettivo era ormai a tiro, quando a quattro giri

dal termine Sean Gelael gli ha chiuso la porta in curva 10, facendolo quasi

decollare e poi schizzando verso le barriere. Un botto violento, che ha ri-

chiamato la safety-car, ma per fortuna privo di grosse conseguenze fisi-

che, al di là di una piccola distorsione alla caviglia sinistra. «È stato un

weekend da dimenticare, anche se le prove libere erano andate bene.

Poi in qualifica ho incontrato traffico nel giro decisivo. Ora penso a essere

al top della forma per Montecarlo», ha raccontato Antonio a Italiaracing.

«In ogni caso ho fatto esperienza e la Prema ha dimostrato di essere al

top. Adesso tocca a me raccogliere risultati».