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A Maranello
continuano a crederci
«Entrambi i piloti hanno dato vita a una ottima prestazione,
per cui, come dice il nostro Presidente, dobbiamo fornire
loro una macchina migliore», ha ricordato Arrivabene. Vettel
ci crede: «Possono accadere ancora molte cose. Passo dopo
passo sono sicuro che quest’anno faremo le cose giuste e
per il futuro faremo in modo di dare agli altri del filo da tor-
cere». La Mercedes deve stare in guardia? In fondo, a ri-
guardare la classifica, si nota come il ritardo di Vettel da
Rosberg (45 lunghezze) sia quasi del tutto riconducibile ai
ritiri di Bahrain e Russia, mentre il connazionale raccoglieva
bottino pieno. Il calcolo può sembrare semplicistico, ma con
un pizzico di fortuna in più la situazione sarebbe molto più
favorevole. «Non abbiamo vissuto un inizio di stagione per-
fetto, anche se la vettura è stata competitiva, ma penso che
la maggior parte delle volte non abbiamo sfruttato in pieno
le nostre opportunità», spiega il quattro volte iridato. E al-
lora sotto con l’Austria, per il primo di altri 13 Gran Premi
da affrontare.
Il presidente Marchionne
diventa motivatore
Dicevamo della presenza in pista del capo Marchionne, già no-
tizia di per sé. L’atteggiamento del numero uno FCA, in ogni
caso, appare mutato rispetto ai proclami dell’inverno, in cui si
prometteva una Ferrari subito in grado di battere le Frecce
d’Argento. Marchionne sembra ora essersi trasformato in un
motivatore, forse per togliere un po’ di pressione sui propri
uomini, ai quali ribadisce pubblicamente la propria fiducia. La
sua frase simbolo dall’Azerbaijan può essere questa: «Sono
tutti bravissimi, lasciateli lavorare. La Ferrari sta arrivando».