Previous Page  16 / 48 Next Page
Information
Show Menu
Previous Page 16 / 48 Next Page
Page Background

16

GP BELGIO

Mercedes

Massimo Costa

Prima di Spa, nelle precedenti quattro gare,

era finita 100 a 57 per Lewis Hamilton. Una

vera batosta, in quanto a punti acquisiti, per

Nico Rosberg tanto che il britannico si era por-

tato al comando del campionato con 19 lun-

ghezze di vantaggio. Quattro vittorie, quelle

di Hamilton, che avevano completamente stor-

dito Rosberg, ridimensionato dopo l’eccel-

lente avvio di stagione. Ma le penalità

comminate a Lewis per la sostituzione della

power unit e di alcune delle sue componenti,

hanno riacceso la luce a Rosberg. Con Hamil-

ton in ultima fila, Nico avrebbe dovuto fare

tutto alla perfezione, ovvero partire dalla pole

e vincere facile. E così è stato. Rosberg ha fa-

ticato in qualifica, spuntandola per pochi cen-

tesimi su Max Verstappen, ma in gara,

complice i disastri altrui, se ne è andato via con

semplicità portando a compimento il suo piano

e ritirando i 25 punti programmati. La speranza

era che Hamilton non si piazzasse quinto o giù

di lì, invece è arrivato terzo e prendendosi 15

punti: “Sono rimasto sorpreso nel vederlo sul

podio”, ha ammesso Rosberg, “è stato impres-

sionante. La mia gara è stata liscia anche se

non sono mancati i momenti complicati come

le ripartenze, Ricciardo che mi metteva pres-

sione con le gomme soft”. Il divario tra i due è

ora di 9 punti, veramente pochi, per questo il

GP di Monza sarà molto caldo per entrambi.

Rosberg rivede la luce alla fine del tunnel, il

mondiale è quanto mai aperto per lui. Hamil-

ton dovrà fare il possibile per finirgli davanti

per non rischiare un ulteriore recupero del te-

desco. Tensione nell’aria…

Hamilton calcolatore

fa paura a tutti

Dal canto suo, Hamilton ha recuperato ben 18

posizioni, da ventunesimo in griglia a terzo. Non

è la rimonta più incredibile del nuovo secolo:

“Puntavo a prendere punti e dunque finire nei

primi dieci, non certo terzo. Per questo devo

ringraziare le safety-car. Potevo andare a pren-

dere Ricciardo, ma ho preferito gestire le

gomme e non rischiare”. Un Hamilton calcola-

tore fa una certa paura. Se al talento istintivo

che praticamente nessuno può vantare in F.1, ci

aggiunge anche un senso della misura che lo

porta a fare valutazioni di questo tipo, insomma

un misto di Senna e Prost, allora non ce ne sarà

per nessuno. Per quanto riguarda le rimonte

compiute in F.1 dal 2000 a oggi, meglio di Ha-

milton aveva fatto Sebastian Vettel ad Abu

Dhabi 2012, da ventiquattresimo a terzo (quindi

21 posizioni guadagnate), e Kimi Raikkonen ad

Al Sakhir 2006, da ventiduesimo a terzo con un

incremento di 19 posizioni.