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GP BELGIO
Mercedes
Massimo Costa
Prima di Spa, nelle precedenti quattro gare,
era finita 100 a 57 per Lewis Hamilton. Una
vera batosta, in quanto a punti acquisiti, per
Nico Rosberg tanto che il britannico si era por-
tato al comando del campionato con 19 lun-
ghezze di vantaggio. Quattro vittorie, quelle
di Hamilton, che avevano completamente stor-
dito Rosberg, ridimensionato dopo l’eccel-
lente avvio di stagione. Ma le penalità
comminate a Lewis per la sostituzione della
power unit e di alcune delle sue componenti,
hanno riacceso la luce a Rosberg. Con Hamil-
ton in ultima fila, Nico avrebbe dovuto fare
tutto alla perfezione, ovvero partire dalla pole
e vincere facile. E così è stato. Rosberg ha fa-
ticato in qualifica, spuntandola per pochi cen-
tesimi su Max Verstappen, ma in gara,
complice i disastri altrui, se ne è andato via con
semplicità portando a compimento il suo piano
e ritirando i 25 punti programmati. La speranza
era che Hamilton non si piazzasse quinto o giù
di lì, invece è arrivato terzo e prendendosi 15
punti: “Sono rimasto sorpreso nel vederlo sul
podio”, ha ammesso Rosberg, “è stato impres-
sionante. La mia gara è stata liscia anche se
non sono mancati i momenti complicati come
le ripartenze, Ricciardo che mi metteva pres-
sione con le gomme soft”. Il divario tra i due è
ora di 9 punti, veramente pochi, per questo il
GP di Monza sarà molto caldo per entrambi.
Rosberg rivede la luce alla fine del tunnel, il
mondiale è quanto mai aperto per lui. Hamil-
ton dovrà fare il possibile per finirgli davanti
per non rischiare un ulteriore recupero del te-
desco. Tensione nell’aria…
Hamilton calcolatore
fa paura a tutti
Dal canto suo, Hamilton ha recuperato ben 18
posizioni, da ventunesimo in griglia a terzo. Non
è la rimonta più incredibile del nuovo secolo:
“Puntavo a prendere punti e dunque finire nei
primi dieci, non certo terzo. Per questo devo
ringraziare le safety-car. Potevo andare a pren-
dere Ricciardo, ma ho preferito gestire le
gomme e non rischiare”. Un Hamilton calcola-
tore fa una certa paura. Se al talento istintivo
che praticamente nessuno può vantare in F.1, ci
aggiunge anche un senso della misura che lo
porta a fare valutazioni di questo tipo, insomma
un misto di Senna e Prost, allora non ce ne sarà
per nessuno. Per quanto riguarda le rimonte
compiute in F.1 dal 2000 a oggi, meglio di Ha-
milton aveva fatto Sebastian Vettel ad Abu
Dhabi 2012, da ventiquattresimo a terzo (quindi
21 posizioni guadagnate), e Kimi Raikkonen ad
Al Sakhir 2006, da ventiduesimo a terzo con un
incremento di 19 posizioni.