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MOTO GP

Il fatto

Pioggia fattore chiave

per Miller e Crutchlow

Analizziamo innanzitutto come si sono svolti i recenti Gran

Premi di Olanda e Repubblica Ceca. Il fattore chiave, in en-

trambi i casi, è stato rappresentato dalla pioggia. Ad Assen

è servita persino la bandiera rossa per il diluvio venuto ad ab-

battersi a corsa già iniziata, a Brno invece si è proseguiti filati

fino al traguardo, senza nemmeno il cambio moto (a parte al-

cune eccezioni). Per Miller e Crutchlow, che scattavano molto

indietro sulla griglia, è stata decisiva la giusta scelta di pneu-

matici, che ha permesso loro di recuperare via via terreno fino

a prendersi il primo trionfo della carriera in top class.

E in F1?

Maldonado e Vettel sì, ma...

Torniamo in Formula 1. Quanto dobbiamo portare indietro

la macchina del tempo per vedere una vittoria altrettanto

rocambolesca da parte di un outsider? Senza dubbio la su-

premazia Mercedes ha lasciato poco margine per certi ri-

baltoni nell’era dell’ibrido, concedendo le briciole persino

agli altri top team. Potremmo parlare del colpaccio di Da-

niel Ricciardo a Budapest, nel 2014. Anche quel giorno pio-

veva, in fondo, ma l’alfiere della Red Bull guidava

comunque la seconda monoposto più competitiva del lotto.

Fecero saltare il banco dei bookmakers Pastor Maldonado

a Barcellona, nel 2012, e Sebastian Vettel nell’ormai leg-

gendaria impresa del 2008 a Monza con la Toro Rosso. Ma

stiamo parlando di due piloti che partirono dalla pole, che

già prima del via avevano quindi le carte in regola per far-

cela. Come in effetti è stato.

L’impresa di Button

vincitore a Budapest nel 2006

Dobbiamo perciò scorrere un decennio tondo tondo, fino al

Gran Premio d’Ungheria 2006: Jenson Button ottiene il suo

primo sigillo, destreggiandosi alla perfezione tra acqua,

gomme giuste o sbagliate, errori degli avversari. Il britannico

Miller

in Paradiso

ad Assen