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MONDIALE RALLY
Il punto
Marco Minghetti
“Mi ero fissato una linea di condotta ben precisa: non farmi
prendere dalla tentazione di voler fare tutto tutto troppo in
fretta per compensare tutta la frustrazione accumulata nei mesi
precedenti…”. Nelle parole di Sébastien Ogier nell’immediato
dopo gara del vittorioso Rally di Germania, c’è molto di più di
una normale disamina, sono l’immagine esatta di quello che ha
passato il campione del mondo nei sei mesi nei quali, dopo il
successo nel Rally di Svezia, è rimasto imbrigliato nella morsa
di regolamenti troppo penalizzanti sugli sterrati, impotente
verso gli avversari e senza possibilità di replica. Non a caso il
ritorno al successo del francese è coinciso con il ritorno al-
l’asfalto. Si partiva tutti alla pari insomma sui fondi catramati
che delimitano i vigneti intorno a Trier e così Ogier si è potuto
scrollare di dosso il fastidioso ruolo di ‘spazzino’ per tornare a
vestire i panni del grande protagonista. È stata una vittoria
tanto attesa quanto importante quella del talento di Gap, af-
famato di rivalsa e voglioso di salutare alla sua maniera Jost
Capito, alla sua ultima apparizione come Direttore di Volkswa-
gen Motorsport prima di passare dall’1 settembre al team
McLaren in Formula. Dopo il passo falso compiuto in Finlandia,
quindi una bella risposta del campione di Gap, arrivato al suc-
cesso numero 35, e ritornando ad aumentare il vantaggio nella
classifica di campionato che ora lo vede leader con 59 punti di
vantaggio sul suo più diretto inseguitore, il compagno Andreas
Mikkelsen, solo quarto in Germania. Ora, complice anche l’an-
nullamento del Rally della Cina, le gare da affrontare sono sol-
tanto quattro e, contando che le prossime due (Corsica e
Spagna) che sono ancora sul terreno amico di Ogier, è facile
pronosticare il quarto titolo piloti in arrivo prima di ritornare
sulla terra di Galles e Australia.
Il saluto del team
a Jost Capito