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GP2
La grande sfida
Jacopo Rubino
Le loro strade, prima di quest’anno, non si erano mai incrociate.
Uno ha corso nella F4 nazionale, in Formula Renault 2.0 (cam-
pione europeo 2013), poi nella Renault 3.5 ed è arrivato in GP2
a fine 2014. L’altro ha iniziato la carriera in monoposto dalla
parte opposta del globo, conquistando la Formula Pilota China,
poi misurandosi nella British F3 e diventando un veterano della
serie europea, dove si è congedato nel 2015 con un la meda-
glia d’argento. In questa stagione si sono trovati a dividere lo
stesso tetto, quello della italiana Prema, formando una coppia
capace di portare a casa il titolo squadre con una prova d’an-
ticipo. Stiamo parlando ovviamente di Pierre Gasly e Antonio
Giovinazzi, i volti simbolo dell’edizione 2016.
Gasly, l’anno della maturità
Il no Audi la fortuna di Giovi
Per Gasly questo doveva essere, e in fondo lo è comunque
stato, l’anno della maturazione. Sotto l’ala protettiva della Red
Bull il francese ex DAMS ha sempre mirato al massimo obiet-
tivo, dopo aver mostrato lampi interessanti. Quella di Giovi-
nazzi invece, è una pagina ben diversa, già raccontata più volte:
dodici mesi fa sembrava cosa sicura l’impegno nel DTM con
Audi, sulla scia dell’esperienza da sostituto di Timo Scheider a
Mosca e dei buoni “uffici” con il gruppo Volkswagen. Varie cir-
costanze hanno stoppato i piani: che fare? Il provvidenziale in-
tervento del suo finanziatore di sempre, Ricardo Gelael, padre
del pilota Sean, all’improvviso ha spalancato i cancelli della
GP2. E Antonio ha scelto la scuderia di cui è stato la spina nel
fianco durante l’ultima campagna nel FIA F3.
Antonio in vantaggio
Gasly più forte in qualifica
Flash forward ed eccoci qui, dopo lo straordinario weekend in
Malesia dove il driver pugliese si è preso la vetta della classifica
vincendo gara 1. L’attesa per l’epilogo di Abu Dhabi è ancora
lunghissima (un mese e mezzo), c’è il tempo di snocciolare le
statistiche: innanzitutto i punteggi, ora 197 per Giovinazzi e
190 per Gasly. La differenza non è affatto abissale, ma è pur
sempre un piccolo tesoro da gestire. In qualifica Pierre è ap-
parso probabilmente più incisivo con quattro pole-position
contro due, le ultime delle quali siglate proprio a Monza e Se-
pang. Ma Giovinazzi, re del giro secco a Baku e Spa, è rimasto
quasi sempre vicinissimo.