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ALTRE
La curiosità
Cos’è al momento Racing Studios?
“Diciamo che il nome stesso racchiude tantissime attività le-
gate alla mia passione per il mondo dei motori. Racing Studios
si occupa di diversi aspetti, primo tra i quali il simulatore, quindi
la formazione dei giovani piloti, di quelli in età più avanzata,
ma che devono apprendere le basi, o anche dei più esperti che
hanno bisogno di imparare un circuito. Inoltre, ci occupiamo di
eventi in pista per aziende o gruppi, con esperienze di guida,
ma anche di sponsoring e servizi di hospitality sui campi di
gara. Per le aziende che, oltre a mettere un marchio una vet-
tura, vogliono offrire ai loro ospiti un’esperienza superiore.
Tutte attività e servizi che hanno un nesso tra loro e sono legate
dalla mia passione per le corse.”
Come fai ad occuparti di tutto?
“Personalmente, lavoro 7 giorni a settimana anche 16 ore al
giorno, ma oltre a questo ho dei collaboratori fidati che ho for-
mato e che mi aiutano a gestire le situazioni più impegnative.”
Parlando del simulatore, quali sono i suoi punti di forza?
“E’ sicuramente un importante strumento, che ho sviluppato
negli ultimi anni anche con l’aiuto della Magneti Marelli e del
mio ex socio Luigi Mazzola. Il nostro simulatore si muove su 5
assi, con un vero volante dell’A1GP Ferrari, quindi quasi da For-
mula 1, fornito sempre da Marelli, così come la telemetria Win-
tax bidirezionale: ho avuto a che fare con squadre di alto livello
che non l’avevano ed è importantissima. L’obiettivo non è solo
formare dei piloti, ma anche dei tecnici e degli ingegneri di alto
profilo. Essendo molto meticoloso, ho poi cercato di preparare
al meglio in particolare il volante per avere le migliori di sensa-
zioni. Ma anche i giusti carichi. Posso far diventare volante e
freno più pesanti di quelli della GP2, per dare ai piloti anche
una preparazione ed una valutazione fisica.”
Quant’è importante il lato umano, quello di chi assiste al pi-
lota che è sul simulatore?
“E’ fondamentale, e penso che sia uno dei nostri punti di forza.
Puoi avere un simulatore da milioni di euro, ma è difficilissimo
migliorare se non hai un pilota accanto che, grazie alla sua
esperienza, ti spiega come le cose sono nella realtà, quali sono
gli errori, come puoi correggere le traiettorie. Inoltre, l’atten-
zione al pilota è tutto: lo seguo, nelle varie sessioni, minuto per
minuto. In più, ho persone preparate anche in tema di psicolo-
gia, consigliamo ai piloti come relazionarsi con la stampa, o con
gli ingegneri…”
Come pensi di far crescere Racing Studios nel mondo…
“reale”?
“La cosa più importante adesso è farmi conoscere, lavorare
bene. Finora ho sempre lavorato col passaparola anche perché
non ho fretta di crescere, facendo ancora il pilota. Il giorno che
mi fermerò spero di poter aiutare, insieme ai miei partner, un
pilota giovane e promettente. Nel frattempo, per esempio con
Lazarus e con altre scuderie “amiche”, vorrei dare la possibilità
ai piloti che si affidano alla mia struttura di effettuare almeno
un test premio, chi in monoposto chi in GT. Penso che per un
giovane, passare da noi, magari anche arrivando dal karting
verso le formule, possa diventare uno step fondamentale. Non
dico obbligatorio, ma comunque importante. Poi, non ho ri-
nunciato all’idea di costruire in futuro un team tutto mio.”