47
ramente potessi tornare indietro non avrei osato così tanto,
trattandosi di un doppiaggio e dato che eravamo in lotta per
il podio”.
Qual è stato invece il momento più bello dell’anno?
“Finire la 24 Ore di Spa, è quasi stata una liberazione. Speri
sempre che la macchina non abbia problemi perché quello che
può fermarti è la mancanza di affidabilità. Abbiamo fatto un
buon lavoro in linea di massima, anche se c’è stata qualche im-
perfezione ai pit-stop perdendo la possibilità di lottare al ver-
tice… con 23 ingressi in pit-lane ed una foratura abbiamo
praticamente perso più di due giri. Altrimenti avremmo potuto
fare molto bene, alla sesta ora eravamo quarti. Devo dire che
nell’Endurance abbiamo sempre recuperato tante posizioni,
come a Monza o Silverstone”.
Sei un giovane pilota italiano che ha corso con Lamborghini.
Che possibilità ci sono per te in futuro di lavorare a stretto
contatto con la casa di Sant’Agata?
“Colgo anzitutto l’occasione per ringraziare Lamborghini e
Giorgio Sanna che hanno riposto la loro fiducia in me dandomi
questa possibilità. È stato un grande percorso di crescita con
la Squadra Corse e spero ancora di continuare nelle stesse con-
dizioni e legarmi maggiormente a loro per il futuro. E’ una casa
italiana che punta sui giovani e vorrei ottenere qualche risultato
in più per concretizzare la mia posizione. È sempre un piacere
correre per un marchio italiano così prestigioso”.
Grasser è riconosciuto come uno dei migliori team all’interno
del progetto Squadra Corse. Come ti sei trovato con loro?
“Molto bene, meccanici e ingegneri sono preparati, tutta la
squadra era motivata e abbiamo sempre cercato di ottenere il
miglior risultato, secondo me è in assoluto uno dei migliori
team Lamborghini come dimostrano anche i risultati. Tecnica-
mente avevamo già un anno di esperienza oltre che interna-
mente un riferimento come Mirko Bortolotti molto
importante”.
Altrettanto importante è stata anche la figura di Andrea Pic-
cini…
“Mi ha fatto piacere correre con lui, ha condiviso parte della sua
grande esperienza con me e devo a lui tanto di quello che ho im-
parato. Ormai io e Andrea lavoriamo insieme da più di 3 anni. Al-
l’inizio era un coach e una figura di riferimento, ora è un grande
amico e un compagno di squadra. C’è un confronto di idee e ci
valutiamo a vicenda, ci sproniamo, un rapporto molto stretto ma
mi conosce bene ed è una figura importante per me”.
Continui ancora a fare l’istruttore di sci?
“Mi piacerebbe, se dovessi trovare il tempo quest’inverno. L’ho
fatto spesso, ma lo scorso anno no, stavamo programmando il
2016 e sono stato impegnato con l’università, quindi non ho
potuto. Studio design al politecnico e diciamo che è il mio
Piano B rispetto alle corse”.
Quali sono invece i piani per la prossima stagione?
“Vorrei ripetere l’esperienza Blancpain come obiettivo princi-
pale, e magari avere anche un secondo programma. Potrebbe
essere l’Asia, dove Lamborghini sta investendo molto, o magari
il Campionato Italiano. Vediamo come si incastreranno i vari
tasselli nelle prossime settimane, non c’è ancora nulla di defi-
nito al momento”.