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GP GIAPPONE

Mercedes

Nella pausa estiva

Il cambio di Nico

Ma la pausa estiva ha evidentemente giocato un ruolo deter-

minante nel definire i contorni della stagione in corso. Perché

al ritorno in pista, Rosberg è apparso completamente trasfor-

mato. Il tedesco, che poi di tedesco ha giusto la nazionalità es-

sendo cresciuto nel Principato di Monaco, aveva affermato alla

fine del 2015 che avrebbe lavorato su se stesso per tentare di

colmare il divario che lo separava da Hamilton. Tante piccole

cose da sistemare. Un passo in avanti lo si era notato con quel

grande avvio di campionato (quattro vittorie in fila), ma vi era

ancora la convinzione che Hamilton non fosse al cento per

cento, spesso turbato da problemi meccanici e sfortune varie.

Quando il britannico ha ripreso il ritmo, Rosberg è tornato

quello che conoscevamo. Quasi impaurito, timoroso, arrende-

vole. Dopo Hockenheim, Hamilton si era riaffacciato in vetta al

mondiale, baldanzoso e anche strafottente come sempre nei

confronti di Rosberg. Ma a questo punto deve essere scattato

qualcosa in testa a Nico. I giorni di agosto lo hanno trasfor-

mato, ha iniziato a pensare diversamente dal solito. Non più

l’ossessione di battere Hamilton, di vincere il titolo, di contare

i punti in classifica. No, niente di tutto questo. Rosberg ha co-

minciato a vivere alla giornata liberandosi di tutte le ansie che

lo circondavano da ormai tre anni. E come d’incanto, ha comin-

ciato a guidare alla Hamilton. Tre vittorie in fila tra Spa, Monza

e quella spettacolare di Singapore che ha tracciato il definitivo

solco dal ruolo alla… Barrichello a quello di prima donna.

Hamilton stordito dalla

veemenza di Rosberg

Hamilton ha accusato il colpo, è parso stordito, sorpreso da

tanta veemenza oltre che dai problemi continui alle sue

power unit. Dentro di sé pensava sempre di riuscire a ridurre

il gap, ma Rosberg martellava da matti, come non mai. A Se-

pang, con Hamilton avviato verso la vittoria e Rosberg in ri-

monta dopo la tamponata di Sebastian Vettel, il mondiale

pareva riaperto. Fino alle fiamme della power unit del cam-

pione in carica. Steso dal problema tecnico, Rosberg a Su-

zuka ha calato il colpo del KO sulla pista che assieme a Spa

è sicuramente quella più tecnica e antica, dove il pilota può

fare ancora la differenza. Ebbene, in qualifica ci aspettavamo

un Hamilton galattico, e invece il biondino lo ha battuto per

13 millesimi entrando diretto nell’olimpo. Ma non era finita:

l’attesa replica in gara dell’inglese non c’è stata per una par-

tenza sbagliata, per una rimonta da pilota normale conside-

rando il missile che guida. Un pilota moralmente distrutto da