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Il paziente
inglese
Stefano Semeraro
Mister Hamilton, dica 33. Che sarebbero poi i punti di distacco che
il driver inglese deve rimontare in quattro gare a Nico Rosberg se
vuole davvero vincere il suo quarto mondiale. Ma che è anche un
modo di testare lo stato di salute – mentale – del tri-campeon dopo
il Gran Premio di Suzuka che ha segnato l'ennesimo passo falso del-
l'inglese e l'ennesimo scatto in avanti di Rosberg. Dica, Lewis: che
succede? Come mai è così cupo, così irritato? Perché affetta noia
durante le conferenze stampa passando il tempo a postare imma-
gine di se stesso e dei suoi rivali travestiti da personaggi Disney,
simil Pokemon, come se la realtà vera non le piacesse più di tanto?
E' da quando è cominciata la volata finale, dopo la pausa estiva, che
Hamilton non è più sereno. Vede complotti, si sente tradito, minac-
ciato. Pensava di avere il triplete con la Mercedes in tasca, invece si
ritrova ad inseguire affannosamente un pilota di cui si sente supe-
riore. L'impresa non è impossibile, certo, il mondiale può ancora
riacciuffarlo - ma complicata sì. E allora riemerge il vecchio Hamilton,
quello lunare e instabile, che si fa soffiare la pole dal compagno e
poi si impunta tignoso perché i commissari gli asciughino la pozzetta
d'acqua sotto le ruote alla partenza. Fatica inutile, tra l'altro, perché
la partenza Lewis l'ha ciccata ancora, condannandosi alla rincorsa.
La conferenza stampa delle beffe, poi
la pole perduta, quello start da
dimenticare e la polemica con
Verstappen per il mancato sorpasso.
Ad Hamilton ultimamente non ne va
bene una, e il suo umore tende al
cupo. Che gli succede? E soprattutto,
riuscirà a 'guarire' e tornare a ruggire
in tempo per contendere il mondiale
al compagno fino all'ultimo giro?