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Stefano Semeraro
Uno a uno, palla al centro, ma la Ferrari continua a
sorridere. La Mercedes in Cina ha rimesso il muso
davanti, ma Lewis Hamilton e Sebastian Vettel sono
a pari punti, il distacco è minimo, e Sergio Mar-
chionne che a Shanghai era nel paddock è sicuro
che si tratti di un trend consolidato, come direb-
bero quelli della finanza, non di un fuoco di paglia.
«Gli sviluppi per i prossimi GP? Ci stiamo già lavo-
rando», ha risposto sornione il Presidente della Fer-
rari, che piuttosto si è detto preoccupato del
rendimento poco esaltante di Kimi Raikkonen, alle
prese con l'ennesima monoposto indigesta per
colpa dell'eccesso, a suo modo di vedere, di sotto-
sterzo. «Kimi mi sembra distratto, fa altre cose,
pensa ad altro. Mi sembra venuto il momento di se-
derci e parlarne insieme». Il secondo stint di iceman
alla Ferrari, insomma, sembra agli sgoccioli. Mar-
chionne ama le decisioni nette, non è uno che lesina
fiducia ai collaboratori, come dimostra l'endorse-
ment allo staff tecnico prevalentemente italiano ca-
peggiato da Mattia Binotto. Quando i risultati
latitano, però, sbuffa, e non ci mette troppo a chiu-
dere la porta. E anche Antonio Giovinazzi, reduce
da un weekend disastroso, dovrà redimersi in
fretta, ammesso che gli venga concessa la chance,
se non vuole che la sua carriera in F.1 sia brevissima.
Safety-car maligna
ma che sorpassi Seb
Fra l'altro è stato proprio per colpa della safety en-
trata in pista dopo il botto del pilota pugliese che
Vettel ha visto naufragare la sua strategia in gara.
Il tedesco era appena rientrato per cambiare le
gomme intermedie con le slick dopo la partenza
sull'umido, e si è ritrovato imbottigliato dietro a
Raikkonen e alle due Red Bull. Una situazione che
ci ha regalato qualche sorpasso da drago di Seb,
specie su Ricciardo al 22° giro con una staccata dav-
vero furente, ma che ha vanificato il senso della
strategia di Maranello permettendo a Hamilton di
involarsi quanto bastava. «Il secondo posto rompe
un po' le scatole», ha borbottato sempre Mar-
chionne, «senza quella safety-car non sarebbe finita
così, ma ormai è chiaro che siamo alla pari con la
Mercedes, e ne vedremo delle belle».
Vettel e Hamilton
stessi tempi in gara
Vettel è meno apodittico, anche se in linea con il
suo datore di lavoro. «Siamo stati un po' sfortunati,
anche se non si può dire che senza safety-car
avremmo vinto. Magari sì, però per me chi vince se
lo merita sempre». Nel finale aveva chiesto quando
dovesse rubare ad Hamilton per sperare di acchiap-
parlo, gli hanno risposto 7 decimi a giro, e a quel
punto anche il Vettel versione guerriero ha capito
che l'impresa era proibitiva. «Ci sono stati bei sor-
passi, con Verstappen mi ha aiutato la buona tra-
zione che mi ha permesso di sfruttare un suo
errore, quindi sono soddisfatto della macchina. Ho
provato anche a dare la caccia a Lewis, ma faceva i
miei stessi tempi: il che vuol dire che è stata una
gara equilibrata, e questo ora è la cosa che conta
di più», Specie pensando a quanto era distante
dalle Frecce d'Argento, e quanto demoralizzata, la
Ferrari edizione 2016.