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Quando Lewis

criticava Sebastian

A dire il vero, non è stato sempre così. Ricorderete i tempi

in cui Hamilton era alla McLaren, il suo punto di riferimento

era Fernando Alonso (alla Ferrari), e l'arrivo sulla scena di

Vettel con la Red Bull fu durissimo da accettare per Hamilton.

Che, allora, sosteneva che il vero campione era Alonso, che

Vettel non aveva carattere, ma sfruttava solo la superiorità

imbarazzante della sua monoposto, e che se in futuro lui, Ha-

milton, si fosse trovato nella condizione di gareggiare alla

pari, be', avrebbe rimesso le cose a rapidamente posto. I

tempi cambiano. Anche i piloti maturano, qualcuno persino

invecchia rapidamente – vedi Alonso – per colpa di un pro-

getto sbagliato. «Magari ci saranno momenti in cui ci scon-

treremo duramente e magari uno di noi penserà che l'altro

è stato scorretto, non lo so», ha aggiunto il tri-campeon. «Ma

onestamente penso che le cose non si guasteranno fra noi

due. Io e Seb siamo uomini cresciuti ormai, di strada ne ab-

biamo fatta tanta, siamo passati attraverso tante espe-

rienze». Il 2017, in questo senso, è l'anno della sfida finale, il

traguardo a cui da qualche anno tutta la F.1 guardava con

speranza, temendo però, sotto sotto, che un duello finale ad

armi pari fra i due più grandi talenti degli ultimi anni – così

diversi, così evidentemente legati da un rapporto di amore

odio – avrebbe anche potuto non verificarsi mai. La crescita

della Ferrari invece, ha innescato il confronto decisivo.

“Lotta pulita tra noi

Niente guasti o politica”

«Se vincere contro una Ferrari così forte aggiunge soddisfa-

zione a soddisfazione? Certo che sì. E' lo scenario in cui mi

trovo, il fatto che sto lottando contro un quattro volte cam-

pione del mondo al meglio della sua forma, sulla Ferrari mi-

gliore degli ultimi dieci anni. E anch'io credo di essere al

massimo delle mie possibilità. Spero che non sia una stagione

dominata dalle strategie, ma dai duelli in pista, perché quello

fra me e lui è il migliore che la F.1 possa offrire». Rosberg è

ancora il campione in carica, ma non conta più nulla in questo

orizzonte. Ha rifiutato di concedere la rivincita al campione

ferito nell'orgoglio, quindi non è degno – pare di capire - nep-

pure di essere ricordato. «Quando siamo uno vicino all'altro,

sia io sia Sebastian abbiamo l'impressione che quest'anno

sarà così fino alla fine della stagione. Mi auguro che non ci si

mettano in mezzo guasti o incidenti, ma che sia una lotta fatta

di testardaggine, tenuta mentale, forma fisica, aggressività.

Per un pilota vincere un campionato è il massimo, ma quando

a contare tanto sono i problemi meccanici e le safety car, que-

sto toglie divertimento alla competizione». Un messaggio alla

Mercedes, perché certi guai non si ripetano più, e a chi gesti-

sce la F.1, perché non metta di mezzo la politica. Solo Hamil-

ton contro Vettel, e vinca il migliore. Una faccenda fra uomini.