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Stefano Semeraro

Siamo oltre la stima, il rispetto reciproco, l'ammirazione incondizionata. Ormai siamo quasi all'amore (agonistico

e sportivo, che avete capito). Lewis Hamilton da tempo si è scelto come nemico del cuore Sebastian Vettel,

lo ripete in continuazione, ha voluto ribadirlo anche a Shanghai: «Il rispetto che proviamo l'uno per l'altro

lui è il più grande che abbia mia provato nei confronti di un altro pilota, specie del suo calibro», ha detto

dopo l'arrivo in Cina, e ovviamente viene spontaneo il confronto con Nico Rosberg, l'ex compagno di

squadra che l'anno scorso gli ha soffiato il Mondiale, ma che l'inglese non ha mai considerato alla

sua altezza. Un avversario vincente, non un avversario degno, e del resto per tutta la seconda

parte della stagione Hamilton non aveva fatto che ripetere che la colpa del poker mancato era

dei guasti subiti dalla sua monoposto, non certo della classe (per lui scarsa) di Rosberg. «Se-

bastian sta correndo al suo meglio, è velocissimo in pista, così quando riesco a stargli davanti

è una grande soddisfazione, e viceversa», dice Lewis. «Ovviamente quando gareggiamo

ciascuno vuole battere l'altro, ma appena scendiamo dalla macchina scatta l'ammira-

zione per quello che sappiamo fare e per come sappiamo guidare».