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GP CINA

Sauber

Massimo Costa

Aveva tutti gli occhi adosso, Antonio Giovinazzi. E li ha avuti

più di quanto potessimo immaginare. Si sa, i crash in F.1 fanno

sempre effetto e il ragazzo di Martina Franca non si è fatto

mancare nulla picchiando forte in qualifica e in gara dopo ap-

pena 4 giri, praticamente nello stesso luogo, eventi video che

hanno certamente reso Giovinazzi il più visto e cliccato del

weekend. Ma che è accaduto ad Antonio? Alla vigilia era ca-

rico, e come non esserlo. A chi gli chiedeva se pensava di rag-

giungere in gara la zona punti, aveva glissato rispondendo

che avrebbe pensato a divertirsi. Come sempre educato e

gentile, mai una parola fuori posto, umile come da copione,

Giovinazzi si è fatto rapidamente ben volere dai media di

tutto il mondo che lo hanno adottato velocemente. Sabato

pomeriggio, il primo errore, mentre spingeva al massimo per

tentare di migliorare il proprio crono nella Q1. L’accesso alla

Q2 era praticamente certo, ma non vi era la sicurezza totale.

Purtroppo Antonio ha messo la ruota posteriore sul tappetino

verde oltre il cordolo dell’ultima curva e la sua Sauber è schiz-

zata via contro le barriere dalla parte opposta della pista.

Stesso svarione di Romain Grosjean poco prima, ma il franco-

svizzero è stato più fortunato non colpendo le gomme di pro-

tezione. Un brutto botto quello di Giovinazzi, che gli ha fatto

capire molte cose. Tra l’altro, Antonio pareva scosso perché

da tempo non era vittima di un incidente solitario. In GP2 in-

fatti, non aveva mai picchiato se non a Montmelò per una col-

lisione con l’amico Sean Gelael. Ci è rimasto male Antonio,