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LA CURIOSITÀ

Donne in pista

Massimo Costa

Martedì 28 febbraio sarà ricordato come un giorno

speciale per il motorsport. Tatiana Calderon è infatti

stata nominata “development driver” del team Sau-

ber. La F.1 riprova a inserire una ragazza in un pro-

prio programma, anzi, sarebbe meglio dire che a

ritentare l’impresa è la squadra diretta da Monisha

Kalterborn. Curiosamente, il team svizzero aveva si-

glato nel febbraio del 2014 un accordo similare con

Simona De Silvestro. Tante speranze, ben riposte,

anche perché la ragazza elvetica arrivava da quattro

stagioni toste nella Indycar. Due i test sostenuti con

la Sauber dalla De Silvestro tra Fiorano e Valencia,

poi è finita male e, nell’ottobre dello stesso anno,

De Silvestro e Sauber si sono lanciate i piatti con ac-

cuse reciproche di contratto non rispettato. E così,

la possibilità di vedere un’altra donna in azione in

F.1, all’epoca c’era anche Susie Stoddart in Wolff con

la Williams, precisamente nel turno libero del venerdì

del GP di Austin di quella stagione, è svanita rapida-

mente. Dopo la parentesi “presenzialista” di Carmen

Jordà con la Lotus/Renault, ora, è il turno della Cal-

deron. L’accordo con la Sauber ha sorpreso, ma in

realtà non c’è da stupirsi più di tanto. Non bisogna

guardare i risultati in questo caso, che non sono

troppo esaltanti in realtà, ma il fatto che la 23enne

colombiana è attualmente, assieme a Beitske Visser,

praticamente l’unica ragazza con le capacità e le

qualità che la possono avvicinare a una monoposto

di F.1. Apprezzata in ambito FIA, ricordiamo alcuni

articoli mirati su di lei nel magazine della federa-

zione, Tatiana gode da sempre di un buon budget

personale che le ha permesso di partecipare anche

a due campionati, come accaduto nel 2016 quando

si è divisa tra GP3 ed Euroformula Open. In prece-

denza, tre stagioni nel FIA F.3 e varie partecipazioni

in altre serie o campionati come la F.Toyota neoze-

landese, la WS Florida, il British F.3 eccetera. Dal

2010 a oggi, ha partecipato a oltre duecento gare,

ma l’unica monoposto potente provata è stata la WS

Renault 3.5 in due giorni di test a fine 2015. La noti-

zia dell’ingresso della Calderon in Sauber ha avuto

una grande risonanza in Colombia e non poteva es-

sere diversamente. Praticamente dai tempi di Juan

Pablo Montoya, nessun altro pilota di quel Paese è

riuscito a strappare un contratto con un team di F.1.

D’accordo, Tatiana non correrà nei Gran Premi, ma

è già qualcosa da dare in pasto ai media. L’accordo

presume la partecipazione della ragazza a tutte le

gare durante le quali seguirà con gli ingegneri il la-

voro dei piloti Marcus Ericsson e Antonio Giovinazzi

in attesa di Pascal Wehrlein. Prenderà inoltre confi-

denza con il simulatore, anche se in realtà la Sauber

non ne ha uno proprio, ma si appoggia a strutture

esterne. Poco cambia. Per ora non è previsto alcun

debutto in pista per qualche test, magari nel 2018

se le parti proseguiranno nella collaborazione. O ma-

gari già nei prossimi mesi se la situazione prenderà

un diverso sviluppo. La Calderon, intanto, sarà im-

pegnata nuovamente in GP3 col team Dams, spe-

rando in un salto di qualità rispetto al 2016.