

36
LA CURIOSITÀ
Donne in pista
Come Valles, anche Emilio De Villota è un ex
pilota passato dall’altra parte, a dirigere una
squadra. Emilio è cresciuto in mezzo ai mo-
tori in quanto papà Emilio senior è arrivato
anche a correre in F.1 nella fine degli anni
Settanta, poi ha fondato una squadra, men-
tre sua sorella Maria se la giocava con lui a
“staccate” fin da quando erano bambini. La
sua morte, avvenuta l’11 ottobre 2013 in se-
guito al drammatico incidente subìto in un
test aerodinamico con la Marussia F.1 il 3 lu-
glio 2012, ha profondamente toccato Emilio,
nato esattamente undici mesi dopo la so-
rella: “Per noi De Villota era normale diven-
tare piloti, non è stata una sorpresa per
nessuno constatare che Maria avesse la pas-
sione di famiglia. Lei era veramente forte e
ricordo che quando partecipammo, con due
team diversi, alla F.Junior Toyota spagnola,
Maria arrivò seconda nel campionato dietro
a Valles e io mi piazzai quinto. Tanto per dire
quanto fosse competitiva. Non ho mai avuto
dubbi sulle sue qualità e meritatamente era
riuscita ad arrivare in qualche modo in F.1.
Quindi non ho nessuna preclusione alle
donne pilota. Da team manager, ho lavorato
nella F.3 Open con Tatiana Calderon nel
2012 e proprio lo scorso anno. Sono rimasto
colpito dall’impegno che mette nel lavoro,
cosa che non posso dire magari per certi
suoi colleghi maschi. E lo stesso ho riscon-
trato in Beitske Visser che, con il team Mar-
tin, abbiamo schierato nella Formula 3.5 nel
2016, dopo che aveva corso per AVF nei due
anni precedenti. Sono ragazze molto forti,
hanno tutte le qualità e il talento per poter
gareggiare in F.1, ma l’unico ostacolo è rap-
presentato dalla costituzione fisica. Penso
che fino alla scorsa stagione, per una donna
non sarebbe stato difficile guidare una mo-
noposto della massima formula, erano più
facili sotto questo aspetto e ricordo che mia
sorella aveva potuto guidare la Lotus senza
incontrare problemi. Ma ora, con le nuove
regole, le monoposto sono tornate a essere
più muscolose e temo che sarà molto più
complicato per una ragazza avere la resi-
stenza fisica necessaria. Penso, però, che
non è lontano il giorno in cui una donna
potrà debuttare nel mondo dei Gran Premi.
Lo meritano: Tatiana, Beitske e anche Car-
men Jordà, con la quale ho lavorato in pas-
sato, sono spinte da una volontà di ferro che
spesso supera di molto quella dei ragazzi
loro colleghi. Ora in Spagna stiamo se-
guendo tutti con attenzione Marta Garcia
che arriva dal karting, dove era molto forte.
Vedremo quel che accadrà”.
Emilio De Villota – Team manager Martin
“Mia sorella meritava la F.1”
La compianta Maria De Villota
quando era in Marussia nel 2012