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LA CURIOSITÀ

Donne in pista

Come Valles, anche Emilio De Villota è un ex

pilota passato dall’altra parte, a dirigere una

squadra. Emilio è cresciuto in mezzo ai mo-

tori in quanto papà Emilio senior è arrivato

anche a correre in F.1 nella fine degli anni

Settanta, poi ha fondato una squadra, men-

tre sua sorella Maria se la giocava con lui a

“staccate” fin da quando erano bambini. La

sua morte, avvenuta l’11 ottobre 2013 in se-

guito al drammatico incidente subìto in un

test aerodinamico con la Marussia F.1 il 3 lu-

glio 2012, ha profondamente toccato Emilio,

nato esattamente undici mesi dopo la so-

rella: “Per noi De Villota era normale diven-

tare piloti, non è stata una sorpresa per

nessuno constatare che Maria avesse la pas-

sione di famiglia. Lei era veramente forte e

ricordo che quando partecipammo, con due

team diversi, alla F.Junior Toyota spagnola,

Maria arrivò seconda nel campionato dietro

a Valles e io mi piazzai quinto. Tanto per dire

quanto fosse competitiva. Non ho mai avuto

dubbi sulle sue qualità e meritatamente era

riuscita ad arrivare in qualche modo in F.1.

Quindi non ho nessuna preclusione alle

donne pilota. Da team manager, ho lavorato

nella F.3 Open con Tatiana Calderon nel

2012 e proprio lo scorso anno. Sono rimasto

colpito dall’impegno che mette nel lavoro,

cosa che non posso dire magari per certi

suoi colleghi maschi. E lo stesso ho riscon-

trato in Beitske Visser che, con il team Mar-

tin, abbiamo schierato nella Formula 3.5 nel

2016, dopo che aveva corso per AVF nei due

anni precedenti. Sono ragazze molto forti,

hanno tutte le qualità e il talento per poter

gareggiare in F.1, ma l’unico ostacolo è rap-

presentato dalla costituzione fisica. Penso

che fino alla scorsa stagione, per una donna

non sarebbe stato difficile guidare una mo-

noposto della massima formula, erano più

facili sotto questo aspetto e ricordo che mia

sorella aveva potuto guidare la Lotus senza

incontrare problemi. Ma ora, con le nuove

regole, le monoposto sono tornate a essere

più muscolose e temo che sarà molto più

complicato per una ragazza avere la resi-

stenza fisica necessaria. Penso, però, che

non è lontano il giorno in cui una donna

potrà debuttare nel mondo dei Gran Premi.

Lo meritano: Tatiana, Beitske e anche Car-

men Jordà, con la quale ho lavorato in pas-

sato, sono spinte da una volontà di ferro che

spesso supera di molto quella dei ragazzi

loro colleghi. Ora in Spagna stiamo se-

guendo tutti con attenzione Marta Garcia

che arriva dal karting, dove era molto forte.

Vedremo quel che accadrà”.

Emilio De Villota – Team manager Martin

“Mia sorella meritava la F.1”

La compianta Maria De Villota

quando era in Marussia nel 2012