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Massimo Costa
Tutto confermato. La Red Bull è ancora lontana da Ferrari
e Mercedes, il podio di Max Verstappen a Shanghai era
una illusione, figlia delle circostanze sfortunate dei rivali.
A Sakhir, Daniel Ricciardo in qualifica ha firmato una
grande prestazione cogliendo il quinto tempo, ma era
pur sempre a otto decimi dal poleman Valtteri Bottas e
la vicinanza con la Ferrari di Sebastian Vettel (tre decimi)
era dovuta alla scelta del team italiano di adottare un as-
setto improntato sulla distanza del Gran Premio. In gara,
Verstappen, che in qualifica ha subìto Ricciardo, e l’au-
straliano nel primo stint avevano un ottimo passo riu-
scendo a rimanere in scia a Bottas, Vettel ed Hamilton.
Ma più i giri avanzavano e più la Red Bull indietreggiava.
Verstappen addirittura non ha potuto arrivare alla ban-
diera a scacchi, finito fuori pista dopo appena 11 giri per
il cedimento dei freni posteriori. Un problema inquie-
tante, avvenuto a pochissimi chilometri dal via, accolto
con finta indifferenza dai responsabili Red Bull che in-
vece, si comportano ben diversamente quando a bloc-
care una loro monoposto è un problema derivante dal
motore Renault. Ricciardo e Verstappen non sapevano
spiegarsi la buona prestazione in qualifica; certo erano
arrivati alcuni pezzi nuovi, ma i piloti apparivano dubbiosi
sul fatto che avessero potuto incidere così pesante-
mente. In gara, però, la realtà è emersa con i 39” rime-
diati da Ricciardo e, appunto, quel ritiro inatteso e
pericoloso di Verstappen. Red Bull arranca a testa alta,
ma intanto Ferrari e Mercedes prendono pesantemente
il largo avendo già il doppio dei punti nella classifica co-
struttori (102 il team italiano, 99 il team diretto da Wolff,
47 i bibitari) e oggi appare francamente impossibile,
anche se siamo soltanto al terzo appuntamento stagio-
nale, poter pensare che le RB13 potranno inserirsi nella
lotta per il titolo iridato.