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Massimo Costa

Non c’è che dire, sono sotto pressione. Il team Mercedes è diventato

improvvisamente umano… essendo fatto di essere umani. Ed ecco

che il termine “ordini di squadra” ritenuto negli ultimi anni assoluta-

mente non in linea con il pensiero sportivo che anima il team, si è vo-

latilizzato già al terzo Gran Premio stagionale. Un record, non c’è che

dire. Valtteri Bottas autore di una pole fenomenale, ma con le pres-

sioni delle gomme completamente sbagliate durante il primo stint per

la rottura in griglia di partenza del generatore, nel corso della gara si

è dovuto spostare per far passare Lewis Hamilton. Che ne aveva di

più. Almeno così sembrava. Ma il segnale è stato chiaro: Hamilton non

può permettersi di perdere punti rispetto a Sebastian Vettel e quindi

è meglio mettere subito i puntini sulle “i” all’interno del team. Bottas

nonostante la grande pole si è ritrovato sulle spalline i gradi del sot-

toufficiale. Certo, lo immaginava di dover fare il bravo soldatino, ma

non già alla terza gara. Che vuol dire? Che in Mercedes hanno paura

e non possono permettersi comportamenti da bravi ragazzi animati

dalla sportività. Non più. Quando il gioco si fa duro, non si guarda in

faccia a nessuno. E’ quello che avrebbe dovuto fare la Ferrari a Shan-

ghai, quando Vettel ha perso un sacco di tempo dietro a Kimi Raikko-

nen perdendo così ogni possibilità di tentare l’aggancio a Hamilton.

Sarà bene che Maurizio Arrivabene sveli subito le carte all’interno del

box Rosso. Vettel prima guida, Raikkonen dovrà fargli da paggetto.

Del resto le sue prestazioni in queste prime tre gare non fanno che

confermarlo, il suo compito dovrà essere quello della seconda guida.

Il duello tra Ferrari e Mercedes si giocherà anche a livello di strategie

al muretto box e non solo in pista tra i due migliori piloti attualmente

in F.1. I ragazzi diretti da Toto Wolff vanno facilmente nel panico, ma

l’hanno anche azzeccata in altre circostanze, così come gli uomini Fer-

rari. Basta un nulla per sbagliare una strategia e vedrete che capiterà

da entrambe le parti durante l’anno. E’ normale e non ci sarà da sog-

ghignare se l’errore è degli “altri” o da lanciare una caccia al colpevole

se a inciampare saranno i “nostri”. Sarà un costante testa a testa come

non si vedeva da qualche anno. Finalmente, ed è bello che a rovinare

i piani Mercedes sia la Ferrari e non la Red Bull.