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GP BELGIO
Il fatto
Stefano Semeraro
E adesso che è tornata a posto anche la media inglese, Vettel
può davvero sperare di giocarsela fino alla fine. Nel calcio, cal-
colavano negli anni '30 i maestri britannici, per puntare a vin-
cere il campionato bisogna vincere in casa e pareggiare in
trasferta. Nel mondiale di F.1 2017 le partite in casa per la
Rossa sono quelle che si giocano sui circuiti 'lenti', tipo l'Hun-
garoring: dove infatti Vettel ha trionfato. Quelle in trasferta in-
vece la Rossa le affronta sui tracciati più veloci, come
Silverstone o Spa, dove la Mercedes fa ancora valere la qualità
superiore dei suoi motori, specie in qualifica. Ma se a Silver-
stone per Seb & Co era stata disfatta, nelle Ardenne la Ferrari
ha dimostrato di poter praticamente pareggiare, restando in-
collata con Vettel ad Hamilton per tutta la gara (e piazzando
Raikkonen davanti a Bottas nonostante la penalità per il man-
cato rispetto della bandiera gialla). Se la tendenza si confer-
merà a Monza, dove Vettel arriverà peraltro in testa al
mondiale come ad un ferrarista non capitava dal 2012 con Fer-
nando Alonso, l'ottimismo diventerà non solo quello della vo-
lontà, ma anche quello della razionalità. Perché a forza di
rimanere appollaiati sugli scarichi della concorrenza, a un de-
cimo o poco più per tutta la gara, senza temere più la sconfitta
per distacco e potendo anzi sperare in un colpaccio di Seb
anche in... trasferta – la media tedesca?... - allora la media punti
sarà quella giusta per riportare l'iride a Maranello.
«Se paragoniamo la gara di Spa a quella di Silverstone», ha con-
fermato il tedesco, «qui abbiamo fatto molto meglio. E' stato
un grande passo avanti. Siamo stati veloci, competitivi, più vi-
cini alle Mercedes di quanto ci si aspettasse. La gara si è decisa
in qualifica, se fossimo riusciti a partire davanti avremmo con-
servato la posizione, ma anche detto questo la nostra è stata
un'ottima gara».
A Monza
a testa bassa
Che oltre alla qualifica del sabato e allo start ha conosciuto un
altro momento caldo, un altro snodo importante. Al 34esimo
giro, appena dopo la ripartenza della safety car, entrata in pista
in seguito al contatto fra le due Force India all'Eau Rouge, Vet-
tel infatti ha avuto l'occasione di passare Hamilton. L'inglese,
entrato ai box sfruttando l'occasione, aveva deciso di montare
le soft, mentre Sebastian e il muretto Ferrari si erano decisi per
le ultrasoft. Lewis ha fatto come è sua abitudine un po' di ela-
stico, poi è scattato all'improvviso, forse azionando il famoso
'pulsante magico' su cui le Stelle hanno costruito i loro trionfi
in qualifica. Vettel, sicuramente caricato dal rinnovo triennale
con la Rossa, è stato bravo a non farsi piantare ed è riuscito
anzi ad affiancare Hamilton, che però si è difeso da par suo,
chiudendo la porta. «Avevo paura di non essere abbastanza vi-
cino a Lewis, invece lo ero troppo. Salendo verso l’Eau Rouge
ho provato ad andare all’esterno, ma a quel punto non avevo
una traiettoria dove provarci. Ho annusato la chance, ed per
questo che non sono del tutto soddisfatto. Ma è stato diver-
tente. Con le ultrasoft sapevo di avere una possibilità per un
paio di giri, loro però sono hanno più spunto in rettilineo
quando possono utilizare la mappatura da qualifica. Peccato,
ma ormai abbiamo la coscienza di poter fare bene su tutti i tipi
di circuito, e ora ci attende la nostra gara di casa a Monza, dove
festeggeremo i 70 anni della Ferrari e a sostenerci ci saranno
migliaia di tifosi». Il circuito lombardo, dove probabilmente la
scuderia porterà uno sviluppo della power unit, diventa a que-
sto il terreno ideale per annullare finalmente la differenza fra
rendimento 'in casa' e quello 'in trasferta', per riuscirci la SF70H
dovrà dimostrare di essere diventata capace non solo di gio-
care di rimessa, in contropiede, ma anche di attaccare. A par-
tire dalla qualifica. «A Monza a testa bassa», non a caso, è lo
slogan scelto da Maurizio Arrivabene.