Fastlane Magazine - page 14

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Prima di tutto
la qualità
L’intervista
Barbara Petrivelli
Come valuta la stagione 2013 dal punto di vista della
partecipazione di team e piloti al campionato Renault ALPS?
“Siamo molto soddisfatti. Sotto il profilo delle presenze, sia a
livello numerico sia qualitativo, ritengo che non si poteva
davvero desiderare di più. Abbiamo avuto un parterre
incredibile di team e piloti di alto livello, provenienti da ogni
parte del mondo, che si sono dati battaglia fino alla tappa
finale per aggiudicarsi i titoli in palio”.
Il campionato si è deciso infatti all’ultimo appuntamento. Come
giudica la stagione agonistica?
“Credo che proprio il fatto che il campionato si sia deciso
all’ultima gara possa dare il senso ed il valore di tutta la
stagione. E’ vero che tutte le vittorie, gara dopo gara, sono
state – record incredibile! – appannaggio esclusivo del team
Prema e che i suoi piloti sono stati per tutta la stagione i tre
più probabili pretendenti al titolo, ma dietro di loro si sono
dati battaglia, avvicendandosi sul podio, diversi altri
talentuosi piloti. Nella classifica generale, nelle posizioni
immediatamente retrostanti, possiamo trovare dei
giovanissimi esordienti che hanno ottenuto degli ottimi
progressi nel corso della stagione”.
Lo scorso anno il titolo è andato a Kvyat, protagonista nella
F.3 europea, fresco vincitore del campionato GP3 e,
soprattutto, da poco annunciato come pilota titolare della
scuderia Toro Rosso per la prossima stagione F.1. Ora il
campione ALPS 2013 è Fuoco, pronto a salire nella F.3
europea. Pensa che l’ALPS abbia ritrovato la giusta
collocazione, per la formazione dei piloti, nell’ambito delle
categorie internazionali del motorsport?
“Direi proprio di si. Non solo Daniil Kvyat, che per un
incredibile casualità si è ritrovato nello stesso giorno, a
distanza di un anno esatto dalla conquista del titolo della
FR2.0 ALPS, a ricevere la chiamata ufficiale dalla Scuderia
Toro Rosso e, a ulteriore conferma, subito dopo si è
aggiudicato anche il titolo in GP3. Non solo Antonio Fuoco,
che peraltro è stato per tutti sicuramente un vero outsider ed al
quale auguriamo senz’altro una luminosa carriera. Ci sono altri
piloti, alcuni seguiti, come nel caso proprio di Kvyat e di
Fuoco, dai diversi programmi giovani gestiti dalle scuderie di
F.1 (vedi Lotus, McLaren, Caterham), che si sono messi in
evidenza proprio attraverso la nostra serie quest’anno e che
sicuramente avranno modo di proseguire verso categorie
superiori ben figurando come ha fatto quest’anno Kvyat”.
Barbara Petrivelli,
della Fast Lane Promotion,
spiega l’andamento della
stagione 2013, i programmi
futuri, i motivi per cui la serie
ALPS gode di sempre maggiore
considerazione nel panorama
europeo del motorsport
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