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SPECIALE
UNA SERIE
Una gara al fianco di Pietro Cocchiati e
un'altra al fianco di Cristiano Rossi gli
avevano datomodo di farsi un'idea piut-
tosto precisa dell'International Rally
Cup. Ma è stato in questa stagione, di-
videndo con Antonio Rusce l'abitacolo
dell'ImprezaWorld Rally Car, che Mauri-
zio Barone ha potuto calarsi nella realtà
della serie allestita da Loriano Norcini e
Michele Tedaldi e sponsorizzata dalla Pi-
relli. Scoprendone e assaporandone
tutti quei sapori che la rendono unica
nel panorama italiano.
“È davvero una serie speciale”, afferma
il copilota ligure di lungo corso. Che
aggiunge: “La qualità delle gare che la
compongono gioca ovviamente un
ruolo molto importante così come il
chilometraggio totale delle prove spe-
ciali di ogni singolo appuntamento, ma
il vero punto di forza dell'IRCup sta
nella bravura dei vari organizzatori e in
quella del gruppo di lavoro che la pro-
muove. Da quello che ho constatato
quest'anno, nessuno si adagia sui suc-
cessi raggiunti e tutti si impegnano per
migliorare un “prodotto” già assai
buono. Anche e soprattutto ascoltando
i suggerimenti di chi ne è protagonista
non solo con le “supercar”: in tanti
anni di corse, non mi era mai capitato
di prendere atto che anche il parere di
chi gareggia con le “piccoline” è tenuto
in considerazione!”.
- Elba, Taro, Casentino: quale dei prime
tre appuntamenti dell'annata hai ap-
prezzato di più?
“Dico l'Elba, per la qualità delle prove
speciali ma anche per la storia della gara
e per l'atmosfera che avvolge l'isola”.
- E fra i vari tratti cronometrati?
“La Talla è sopra tutti. Con i suoi quasi
trentasette chilometri da affrontare con
i fari alla fine di una giornata decisa-
mente impegnativa, la prova-simbolo
del Casentino non può non avere un
MAURIZIO BARONE