HE CONME STESSO
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vince il Trofeo Fiat Cinquecento categoria
Debuttanti prima e poi l’Assoluta, con la
ciliegina sulla torta della vittoria tra le
“cinquecento” al rally di Montecarlo.
“Anche nel 1998 – continua a ricordare
“Pede” – ho vinto un titolo importante,
il Due Ruote Motrici nel Campionato Ita-
liano Rally con la Renault Megane Kit.
Poi quando la mia carriera pareva dover
proseguire con la Toyota Celica gruppo A
Grifone, con la quale mi ero già messo in
luce a Montecarlo, sono stato chiamato
da Fiat per il progetto di sviluppo e col-
laudo della Fiat Punto Kit. In veste di
collaudatore ufficiale Fiat Auto Corse, ho
vinto, tra le Super 1600, il rally Mondiale
di Sanremo 2000, dopo un ottimo de-
butto al Corsica. Nel 2001 ho vinto il CIR
Super 1600 e nel 2002 sono arrivato
quarto, in un Cir S1600 dove gareggia-
vano tanti “piedoni” come Andreucci,
Navarra, Dallavilla, Longhi”. Nel 2003 il
passaggio alla Racing Lions e alla Peu-
geot 306 Maxi. “Una macchina che, in-
sieme alla Citroen C4 WRC, è il mio
grande amorei da rally - rivela sorridendo
Pedersoli – non tanto per le prestazioni,
comunque notevoli, ma per la libidine di
guida, racing allo stato puro”. Con la
“trecentosei” è vice campione Europeo
Rally nel 2004, poteva vincere il titolo,
ma per una serie di “sfortune tecniche”
non vi riesce. L’amarezza e la delusione
lo portano a chiudere con i rally per ben
cinque anni. Poi la passione ha di nuovo
il sopravvento. “Al rientro agonistico
sono stato subito terzo nel TRA 2009,
con la Peugeot 206 WRC, poi i due titoli
consecutivi nel 2010 e 2011, con la livrea
Magneti Marelli Checkstar. Dal 2012
cambia il mio modo di correre, d’accordo
con gli sponsor. Un calendario di gare-
evento, come il rally Italia Sardegna
mondiale, il Monza Rally Show, Rallyle-
gend, con la parentesi del titolo CIWRC
nel 2014 ed il secondo posto nel 2016,
con la vittoria al rally 1000 Miglia, il mio
“mondiale” personale …”. Una carriera
lunga e prestigiosa, quella del “Pede”.
Che ha avuto a fianco navigatori di spes-
sore. “Il mio primo è stato Fabio Donini,
che voglio ricordare anche perché, pur-
troppo, è scomparso molto giovane – ri-
corda Luca – poi si sono succeduti
Giovanni Bernacchini, Tania Canton,
Guido D’Amore, Nadia Mazzon, fino al
lungo sodalizio con Matteo Romano,
adesso passato a ruoli importanti in Pi-
relli. Da meno di due anni a leggermi le
note c’è Anna Tomasi. Che viene da una
famiglia da rally, è una grande appassio-
nata, molto competitiva, sente molto, in
maniera positiva, la gara. Precisa e deter-
minata, si è stabilito da subito quel fee-
ling, necessario per andare forte.
Quest’anno forse nell’IRC non raccoglie-
remo il massimo, ma magari nel 2018,
forti della esperienza di quest’anno, po-
tremmo provare a vincerlo …”.