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FORMULA 1
GP GERMANIA
Massimo Costa
Ci hanno provato, è andata male. Per
vari motivi. Per le gomme medie che
si sono deteriorate prima del previ-
sto, pit-stopeffettuatoal 12° giroanzi-
ché attorno al 20° come fatto invece
da Jenson Button che aveva le mede-
sime coperture di Fernando Alonso,
per la safety-car che ha rimescolato le
carte. Ma che in un certo senso lo ha
anche aiutato amantenere il contatto
con i primi e ridurre il divario finale
da Red Bull e Lotus. Insomma, una
corsa di rincorsa anche se non è stato
bello vedere la Ferrari abdicare al
cospetto della qualifica, alla lotta, al
confronto. Una scelta quasi trapatto-
niana, maestro del difensivismo del
pallone giocato, sperando poi inqual-
cosa di cui non si poteva sapere con
esattezza. La simulazione aveva for-
nito certi dati, il team italiano e i suoi
piloti ci hanno creduto (Felipe Massa
mica tanto a dire la verità), e si è
andati avanti così. Ma un conto è
simulare, un conto è poi fare i conti,
scusate il gioco di parole, con la realtà
della pista, delle temperature che
cambiano, delle condizioni mutevoli
delle corse. Alonso ci hamesso il soli-
to impegno e il quarto posto dopo
essere partito dalla quarta fila può
anche essere visto come un bicchiere
mezzo pieno. Il problema è che
davanti alla vittoria di Sebastian Vet-
tel, diventamezzo vuoto. Alonso chie-
deva sviluppi che funzionassero, ma
non si sono visti. StefanoDomenicali,
team principal Ferrari, informa che
in Ungheria praticamente partirà un
altro mondiale: “A Budapest cambie-
ranno le gomme, si tornerà alla strut-
tura del 2012, e quindi è come rico-
minciare da capo. Fino ad ora gli altri
sono stati più forti di noi in qualifica,
noi andavamo bene in gara, ma ulti-
mamente abbiamo perso questo van-
taggio. Vedremo cosa accadrà, ma di
certo noi dobbiamo reagire”.
Dopo la vittoria di Alonso a Montme-
lò, nelle ultime quattro gare Vettel ha
reagito ottenendo 68 punti con in
mezzo lo zerodi Silverstone per il riti-
ro causa trasmissione rotta, lo spa-
gnolo invece, terminando sempre tra
i primi dieci, a Maranello ne ha por-
tati 51. Il divario in classifica è di 34
punti, 157 contro 123. Potrebbero
sembrare tanti, ma basta una vittoria
di Alonso… “Ne servono tre in fila”,
dice l’asturiano, “ma dovremo avere
una macchina in grado di farlo. E’
realistico che accada? Penso di sì, con
queste monoposto basta una minima
variazione per cambiare i valori in
campo e siamo in tempo per riuscir-
ci”. Mai abbassare la guardia, è que-
sto l’imperativo, da qualche anno
ormai, che si usa in Ferrari per batte-
re il solito, indigesto, Vettel. In Ferra-
ri poi, devono anche fare i conti con
Felipe Massa. Al 3° giro, quando viag-
giava davanti ad Alonso, in frenata
alla prima curva si è ritrovato con le
ruote posteriori bloccate. Alcuni ipo-
tizzano un guasto tecnico, ma dalla
Ferrari Pat Fry ha sentenziato che si
è trattatodi unerroredel pilota: “Dal-
la telemetria non risulta nessun pro-
blema alla vettura”.
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