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Stefano Semeraro
Un momentaccio. Dentro e fuori la
pista. Tempi duri, per Lewis Hamil-
ton, che dopo la fantastica pole di
sabato al N’ring sperava di ottenere
qualcosa più di un quinto posto, ma
che ha pagato per l’ennesima volta le
scarsa capacità –nonostante i test
proibiti… della sua Mercedes di sfrut-
tare le gomme. Ora si trova a 58 punti
di distacco da Sebastian Vettel, e i
sogni di poter lottare per il titolo sono
scomparsi dietro l’orizzonte. E in più
ci si è messa l’ennesima, ma questa
pare definitiva, rottura con la sua sto-
rica fidanzata Nicole Sherzinger. Nel
giorno in cui un altro inglese, Andy
Murray, mandava in estasi il Paese
conquistando per la prima volta Wim-
bledon a 77 anni dalla vittoria dell’ul-
timo britannico (Fred Perry), Lewis
ha forse toccato uno dei punti più bas-
si della sua stagione. «Parlare di titolo
adesso proprio non ha senso – ha
ammesso sconsolato Hamilton – con
tutto il vantaggio che ha Vettel, non
mi pare il caso. E infatti, non ci sto
proprio pensando». Quello che lo
addolora sono gli scarsi progressi del-
la Mercedes nello sfruttamento delle
gomme e soprattutto la sua situazione
sentimentale, dove il bilancio se pos-
sibile è ancora più in rosso. «Sono uno
che non riesce a nascondere i senti-
menti – ha continuato dopo la gara
domenica – e faccio molta, molta fati-
ca a lottare con le emozioni. Cerco di
fare il massimo per restare positivo,
ma sto attraversando un momento
davvero difficile perché ho perso qual-
cuno che era veramente speciale per
me, soprattutto nella vita quotidiana.
Il mio mondo si è come rovesciato –
ha aggiunto, con un guizzo di autoiro-
nia – ma in fondo ho sempre un lavo-
ro…Ora farò bene a tenermi impegna-
to, per impedirmi di fare brutti pen-
sieri, per questo ho programmato
degli allenamenti speciali e starò due
giorni in più alla factory in vista del
prossimo Gp». Anche Rosberg, nono
dopo una qualifica sbagliata, è pessi-
mista: «Dall’alto della scorsa settima-
na al basso di oggi. Mi sembra di esse-
re tornato al Bahrain o a Barcellona,
quando sbandavo in continuazione
con le gomme sempre surriscaldate».
MA BRAWN
È OTTIMISTA
In gara, Hamilton ha dovuto cedere
subito il comando, poi ha continuato
a litigare con le gomme per tutto il
pomeriggio, riuscendo solo nel finale
a superare con un guizzo il suo ex
compagno Jenson Button conquistan-
do la quinta posizione. «Chiaramente
disponiamo di una buona vettura –
sostiene Hamilton – ma per qualche
motivo non riesce proprio a funziona-
re con queste gomme. E con il pieno
di benzina è un vero disastro. E’ un
peccato, perché il team sta lavorando
molto duramente. Proprio non riesco
a dire niente di buono su questi pneu-
matici. E’ veramente frustrante, per-
ché ti ritrovi in una buca per tutta la
gara, poi all’improvviso negli ultimi
giri la macchina comincia ad andare».
Una impressione confermata da Ross
Brawn: «La prima metà della gara è
stata orrenda. Il problema sono le
gomme, e ora il fatto che non potremo
fare test prima dell’Ungheria rende
ancora le cose più difficili. Prima
invertire le posteriori con le anteriori
era un modo di ridurre lo stress degli
pneumatici, ma ora non si può più
fare, con queste nuove gomme non c’è
nessun vantaggio. All’inizio con il pie-
no proprio non andavamo, poi la ben-
zina è calata, è arrivato un più di fre-
sco e siamo riusciti a tenerle a una
temperatura decente, rientrando nel-
la finestra. Quando le abbiamo prova-
te con il prototipo della vettura 2013
in Brasile reagivano diversamente,
ma con queste coperture non sai mai
cosa dire. Capisco che i piloti si lamen-
tino, ma oggi piangiamo perché
abbiamo preso 12 punti, un risultato
per cui l’anno scorso avremmo dato il
braccio destro. Siamo ancora secondi
in campionato, e i piloti ci hanno dato
utili indicazioni. Restano ancora tante
cose da provare e da fare».