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Sébastien Loeb è una leggenda. Su questo non ci sono
dubbi e questo è il punto da cui deve partire ogni valu-
tazione. È chiaro che un suo eventuale fallimento nel
WTCC non toglierebbe luce alla sua stella. I fans e gli
addetti ai lavori non gli rimprovererebbero mai nulla
visto il coraggio di rimettersi completamente in gioco
a quasi quarant’anni in un contesto assolutamente
diverso. Ma c'è un ma. Stiamo parlando di Sébastien
Loeb. Un alsaziano che fa quello che fa per dimostrare
al mondo di essere il migliore. Non andrà ad affron-
tare il mondiale Turismo come fosse una pensione
dorata. Ha accettato un programma ufficiale perché
vuole vincere anche questa scommessa. Ha in testa
solo quello. Al di là delle obbligatorie dichiarazioni di
facciata, la sua idea fissa sarà sempre e solo una. Un
fallimento non sarà accettato a livello personale.
Chiaramente Séb ha l'esperienza necessaria per
capire che non potrà trionfare subito, ma sa
anche che questo potrà andare bene
per il primo anno, poi la sconfitta
non sarà più accettabile per il
suo modo di intendere
le corse. E allora,
se questo si
avv e r a s s e ,
anche uno
come lui
potrebbe,
e sottoli-
neiamo il
c o n d i -
zionale,
r ima -
n e r e
vitti-
m a
del-
l a
pressione, un aspetto che non dovràmai essere sotto-
valutato. I marcatori che potrebbero farla aumentare
sono tanti e sommati potrebbero diventare molto
pericolosi. L'avere in squadra un compagno dannata-
mente veloce come YvanMuller all'inizio sará un van-
taggio, ma se il cronometro continuerà a segnalare
distacchi pesanti, Loeb seguiterà a restare sereno?
A questo occorre poi aggiungere il fattore tecnico.
Sébastien è un "racer" nel senso più puro del termine,
ovvero uno capace di andare forte con qualunque
mezzo,ma è chiaro che anche lui dovrà assimilare una
macchina diversa da tutte quelle guidate sino ad ora,
un tipo di auto che paradossalmente premia chi ha un
approccio cauto alle curve. Non di meno, dovrà impa-
rare ad essere veloce nelle due brevi sessioni di quali-
fiche (esperienza del tutto nuova per lui) usando le
gommenuove almomentoenelmodogiusto.Digerite
questenovità,Loebdovràpoiimparareagestirediver-
samente la propria guida. Il margine che si teneva in
prova speciale, dove ogni errore poteva costare il ritiro
da un rally, non sarà più necessario in pista, ma cor-
rendo con altre vetture, ogni sbavatura potrà comun-
que costargli moltissime posizioni.
Loeb é stato infatti il più grande solista delmondo,ma
pur sempre solista. Come se la caverà con la bagarre
infuocata che nel WTCC è feroce sia nelle prime che
nelle ultime posizioni? Come reagirà alle sportellate o
ai piccoli tamponamenti che i marpioni della serie
usano per intimidire e che sono la normalità? Tutti
trucchi che il campione del mondo rally dovrà per for-
za di cose imparare se vorrà primeggiare. La cosa
richiederà tanto tempo. Quanto sarà disposto ad
aspettare un puro sangue come l'alsaziano? Tutte
domande che troveranno risposte nel tempo e che ora
sono lecite anche quando si parla di un nove volte
campione del mondo. Il WTCC proprio per le sue
caratteristiche ha respinto tanti piloti. Molti hanno
impiegato intere stagioni a capire come rendere al
meglio. Loeb inevitabilmente dovrà pagare questo
scotto. Dovesse essere li davanti al primo anno sareb-
be l'ennesima dimostrazione di una grandezza unica,
non dovesse farcela nessuno si strapperebbe le vesti.
Sébdovràdarsi da fare e tenere i nervi bensaldi, carat-
teristicaquestachetuttigliriconoscono.Adessoèarri-
vata un'altra occasione per dimostrarlo.
d.s.
QUANTO SARÁ DISPOSTO
AD ASPETTARE PER VINCERE?