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NASCAR
MARK MARTIN
Marco Cortesi
Cosa deciderà di fare Mark Martin? Se lo chiedono in molti nel giro della NASCAR Sprint
Cup. Il cinquantaquattrenne dell'Arkansas, messo sotto contratto da Tony Stewart (pilota
e teammanager) per quasi tutte le restanti gare del calendario, si trova all'ennesimo bivio.
Sulla vettura lasciata libera dal tre volte campione per infortunio potrà mettersi alla prova
per decidere se continuare, magari cercando un nuovo impiego a tempo pieno, o limitarsi
per il 2014 ad una serie di apparizioni spot, e ridurre progressivamente il suo impegno.
In altre parole, l'uomo che nel 2009, a cinquant'anni suonati, aveva insidiato Jimmie Joh-
nson con cinque vittorie e 14 top-10 ora deve capire. Perché all'indomani di un successo
in garamancato di poco, anche se di sola strategia, Martin vuole avere la certezza di sapere
ancora vincere per tentare, se possibile, un ultimo assalto ad un titolo e ad una Daytona
500 sfuggiti molte volte. Se gli riuscirà, potrà vendicarsi della sfortuna che più di una
volta gli ha impedito di raggiungere il sogno. E se non gli riuscirà, si potrà consolare col
posto che gli spetta di diritto nella storia dellaNASCAR. Quando, per sfuggire alla trappola
dell'alcolismo si è tuffato nella preparazione atletica, Martin ha infatti creato una nuova
figura per larga parte non ancora conosciuta negli States. Non il cowboy, non il cattivo
piantagrane o il coraggioso festaiolo ma il pilota a 360 gradi, il vero professionista. E le
ironie sono due. La prima, ovviamente, che non abbia mai vinto titoli, un po' come suc-
cesso all'altro "rivoluzionario" in termini di devozione al lavoro, Stirling Moss per quanto
riguarda la F.1. La seconda, che nel momento di un nuovo e decisivo esame, la chance di
tornare al vertice sia arrivata proprio dall'unico dei campioni attuali che non segue stret-
tamente il suo esempio, Stewart appunto, che tra gare random in ogni categoria, fast food
e varie follie personali non è certo un atleta modello. Ma forse Martin è destinato a non
ritirarsi mai. Quando nel 2005 decise di non correre più a tempo pieno, gli fu organizzato
un enorme tour d'addio solo per vederlo tornare regolarmente al volante la stagione
seguente. Uno che non può star lontano dalle corse, insomma. Dopo il secondo anno con-
secutivo a mezzo servizio, la voglia è probabilmente quella di tornare protagonista. La
questione è solo una. Potrà l'uomo dalle mille risorse, il patito di musica rap, l'esperto
pilota d'aereo, il ragazzo che ha sempre dimostrato cinquant'anni essere pienamente com-
petitivo anche quando i 50 li ha superati da un pezzo?
54 ANNI
E NON SENTI
Il pilota americano nonostante le primavere… aumentino non sembra avere cali di prestazione
ed ora che è tornato nella Sprint Cup è subito andato vicino alla vittoria sull’ovale del Michigan
1...,82,83,84,85,86,87,88,89,90,91 93,94,95,96,97,98,99,100,101,102,...106
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