Italiaracing.net Magazine - page 82

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RENAULT 3.5
SIMONE GIGLIO
Filippo Zanier
Quinta in campionato nella classifica a
squadre, una prestigiosa vittoria a Monaco
a dare un sapore particolare alla stagione.
Il 2013 del teamDraco fino a oggi può dirsi
certamente positivo, latore di una crescita
netta che i numeri rendono più che eviden-
te. Se infatti l'anno scorso, alla fine della
stagione di nove appuntamenti, aveva tota-
lizzato 114 punti, oggi il carniere della scu-
deria di Guto Negrao vede già quota 105
quando alla fine del campionato mancano
ancora tre eventi. Simone Giglio, direttore
sportivo del team, ci ha spiegato le ragioni
di questa crescita e le aspettative per il futu-
ro del team.
Come giudichi la stagione di Draco
fino ad oggi?
"Direi senza dubbio in modo positivo, sia-
mo nella posizione di campionato che cre-
do ci appartenga in questo momento.
Anche se il nome Draco ha una lunga storia
legata alla gestione Morini, la Draco di oggi
è un nuovo team, un progetto diverso ini-
ziato da Guto Negrao alla fine del 2011.
Essere già oggi la quinta forza del campio-
nato, trovarci a lottare con top team come
Dams, Fortec, Arden, per noi è una grande
soddisfazione. Ci conforta, inoltre, sapere
che c'è ancora margine, siamo una forma-
zione giovane, che ad ogni gara incrementa
le proprie conoscenze e perfeziona il meto-
do di lavoro, per cui il potenziale è ancora
più alto di quello mostrato finora".
Il punto più alto della vostra annata
è stato senza dubbio la vittoria di
Monaco, un successo che vale una
stagione. Come è nato quel weekend
perfetto?
"È figlio dal grande lavoro di preparazione
fatto dalla squadra, e da una scommessa fra
me e Muller. Nico era andato forte già nel
2012 a Montecarlo, per cui all'inizio della
stagione, mentre eravamo in officina, ci ha
detto una cosa del genere: ‘Ragazzi, non so
le altre gare della stagione, ma a Monaco
vinciamo noi’. Da una parte ci ha fatto pia-
cere vederlo così motivato, ma dall'altra
In WSR c'è un livello di collaborazione fra i team che non avevamo
mai visto altrove, in pista si è tutti rivali, ma fuori si lavora insieme
per il successo del campionato. Non potremmo chiedere di meglio
SIMONE GIGLIO
sapevamo che il Principato è un circuito
particolare, dove basta un po' di traffico per
farti perdere il giro buono e farti finire
indietro. E infatti così è successo: nel turno
libero del giovedì, Muller non è riuscito a
trovare un giro pulito ed è finito molto
indietro. Era demoralizzato, troppo consi-
derando che i suoi tempi nei singoli settori
erano molto buoni, ma non era riuscito a
metterli insieme. L'ho preso da parte e gli
ho detto che non si doveva preoccupare, in
qualifica doveva guidare come lui sapeva e
come la macchina gli avrebbe permesso.
Non doveva cercare di strafare, perché
Monaco in quel caso ti punisce. Ha funzio-
nato, perché in qualifica si è sentito a posto
fin dal primo giro e ha gestito la sessione in
modo perfetto aspettando gli ultimi secon-
di prima della bandiera a scacchi per lan-
ciarsi e fare la pole. In gara poi, ha fatto un
capolavoro, controllando il distacco da
Sorensen senza la minima preoccupazione.
Giusto per dare un'idea di quanto era tran-
quillo, ha finito la gara con metà del tempo
di DRS ancora a disposizione. Se qualcuno
lo avesse messo sotto pressione, avrebbe
avuto il margine per controllarlo senza nes-
sun problema".
Parliamoun attimo di AndréNegrao:
dall'anno scorso il passo avanti sem-
bra evidente.
"Quando si parla di André, spesso si tende
solo a sottolineare che è al terzo anno nel
campionato. In realtà bisognerebbe anche
ricordare che ha debuttato nella Eurocup di
F.Renault 2.0 dopo un solo anno di kart in
Brasile, e che già l'anno dopo ha voluto
schierarsi al via della F.Renault 3.5, pur
sapendo che gli mancavano le basi per ben
figurare. Alla fine questo è il suo quarto
anno di gare in monoposto, e direi che sta
facendo molto bene. Sta ancora imparan-
do, hamargini di miglioramento, ma quan-
do la macchina è a posto sa stare costante-
mente nella top ten in uno dei contesti più
competitivi al mondo. In più ha talento, è
molto istintivo, spesso in telemetria vedia-
mo che inventa traiettorie che non ti aspet-
teresti, ma che in realtà si rivelano molto
redditizie. Deve solo maturare ancora un
po' per sfruttare tutto il suo potenziale, e
spero che continui a farlo con noi anche in
futuro".
Muller è stato velocissimo in molte
occasioni, Monaco compresa, ma ha
mostrato prestazioni altalenanti, c'è
una ragione?
"Nico ha la velocità pura per stare sempre
nei primi cinque, ne sono convinto. Alla
fine in un campionato competitivo come
questo conta molto la costanza, e sicura-
mente è un aspetto su cui deve lavorare. A
onor del vero, però, dobbiamo riconoscere
che in certe situazioni le prestazioni altale-
nanti dipendono anche dal nostro lavoro di
sviluppo. Come ho detto siamo un team
giovane, ed è normale che si utilizzino le
sessioni anche per esplorare nuove vie per
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