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GP2
BRUNO MICHEL
Antonio Caruccio
LaGP2 rappresenta uno degli ultimi gradini
che un pilota compie prima di accedere al
mondiale e da quando nel 2010 è nata la
GP3, si è costruito un vero e proprio percor-
so formativo all’interno dei weekend F.1.
Alla direzione delle due serie c’è da sempre
BrunoMichel. Italiaracing lo ha intervistato
a Spa per trarre un bilancio della stagione
2013 e parlare del futuro.
Partiamo dalla GP3. Dopo tre anni
con la “piccola”monoposto è avvenu-
to il saltodi qualità conunmotore più
potente e una vettura più prestazio-
nale. Qual è stata la risposta dei team
edei piloti a frontedi un investimento
economico magari più elevato?
“Il budget del campionato, nonostante la
nuova macchina, è rimasto invariato. Tutti
si sono dimostrati entusiasti del nuovo pro-
getto perché abbiamo introdotto un motore
potente che divertisse i piloti alla guida.
Abbiamo avvicinato la serie alla GP2,
andando ad inserire nel panorama interna-
zionale un nuovo prodotto. Per costruire
questo ci siamo affidati al nostro mercato,
cioè i piloti e i team, abbiamo seguito i loro
consigli e abbiamo creato questa nuova
monoposto”.
Si dice che per la prossima stagione
stia valutando alcune novità per la
GP3. Di cosa si tratta?
“Dal punto di vista della vettura sappiamo
che la GP3 deve offrire ai piloti la capacità
di gestire le gomme. Continueremo la colla-
borazione con Pirelli, ne siamo molto con-
tenti anche perché siamo stati i primi, nel
2010, a riportare il costruttore italiano in
pista durante un weekend di Formula 1. Il
mix attuale di vetture e gomme ha reso i
piloti leggermentemeno aggressivi di quan-
to non fossero in passato. Stiamo lavorando
su questo e proprio per questo ci siamo tro-
vati in pista con Kimi Raikkonen due setti-
mane fa in modo da lavorare anche sull’ae-
rodinamica. Poi, stiamo pensando di porta-
re le gare a nove appuntamenti e conferme-
remo la presenza di Abu Dhabi, su cui
debutteremo per la prima volta a novembre
oltrepassando per la prima volta i confini
europei”.
Alcune squadre GP3 si sono lamenta-
te per le differenti gomme introdotte
nel corso della stagione. In che modo
pensate di risolvere questi problemi
legati agli pneumatici che finiscono
per condizionare le prestazioni dei
piloti e il lavoro dei team?
“Non capisco di che problema si tratti. Le
gomme sonouguali per tutti, quindi qualora
ci sia una problematica forse non va ricer-
cata negli pneumatici, ma nei singoli team.
Dopo la gara di Barcellona abbiamo cercato
di rimediare, su indicazione delle stesse
squadre, ad un problema di eccessiva usura
andando ad indurire la mescola”
Non sarebbe meglio avere gomme
diciamo normali per una categoria di
giovani piloti che, in questa fase della
carriera, dovrebbero pensare solo ad
ottenere ilmassimo dalle proprie vet-
ture ed imparare a lottare durante le
gare, che invece sembrano essere
piuttosto lineari e noiose?
“Questa è un buona domanda, ma non sono
d’accordo. Penso che la GP3 debba giusta-
mente essere un mix di tutte queste cose.
Abbiamo una vettura molto performante
che prepari i piloti ad andare in GP2 e For-
mula 1. In questomomento gestire gli pneu-
matici nellamassima serie ti porta a vincere
una gara, quindi se un pilota lo impara in
GP3 lo saprà fare meglio nel futuro”.
“
Il budget del campionato, nonostante
la nuova macchina, è rimasto invariato. Tutti si
sono dimostrati entusiasti del nuovo progetto
perché abbiamo introdotto un motore potente
che divertisse i piloti alla guida
”
BRUNO MICHEL
Passiamo alla GP2. Il 2013, a causa
della crisi economica che colpisce
l’Europa, sembra essere un anno
piuttosto complicato, con cambi di
team e piloti che vanno e vengono.
Cosa pensa lei al riguardo?
“Il momento economico a livello mondiale
è molto difficile. Abbiamo avuto delle squa-
dre che sono uscite è vero, ma abbiamo
anche trovato subito altri team che sono
entrati prendendo il loro posto. Questo è il
momento più difficile per laGP2, ma stiamo
arrivando verso la fine dell’anno e tutti i
team ce la faranno. Abbiamo aperto i pro-
cessi di iscrizione per i prossimi anni, e pos-
so assicurarvi che tutte le attuali squadre
hanno presentato domanda, oltre a delle
nuove realtà. Andremo sicuramente ad
abbassare i costi nel futuro e questo andrà
a vantaggio della serie”.
Si dice che per il futuro volete ridurre
gli appuntamenti a dieci, concentran-
do le gare in Europa e cercando di
portare il budget sul milione di euro
o poco più. Lo ritiene un progetto fat-
tibile?
“Non abbiamo ancora deciso il numero fina-
le, se undici o dieci. Il problema è che la GP2
segue la Formula 1 e che ci sono solo otto
gare in Europa. Ciò che dobbiamo fare è cer-
care di andare in posti che non siano troppo