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costosi per le squadre, come ad esempio uti-
lizzare il trasporto navale. Questi luoghi
sono quindi verosimilmente gli Emirati
come Abu Dhabi e Bahrain, che ci permet-
tono di essere relativamente vicini all’Euro-
pa. Per quanto riguarda il budget ci sono
molti fattori al riguardo, come la nazionalità
del team, ed il prezzo finale che la stessa
squadra fa al pilota, ma tagliare il budget è
qualcosa che andremo a fare il prossimo
anno, intervenendo sul calendario, sui costi
di gestione dei motori, del cambio e di altre
cose che faremo insieme ai nostri partner”.
Quest’inverno sarete il primo cam-
pionato a fare una sola sessione di
test invernale sulla pista di Abu Dha-
bi. Come mai questa scelta?
“Ci sono molte ragioni. Quella economica
anzitutto, perché saremo già lì con la gara
finale, quindi per le squadre significherà non
sostenere ulteriori costi di gestione. Inoltre,
dal punto di vista del meteo sarà estrema-
mente favorevole e potremo lavorare utiliz-
zando tutto il tempo della giornata. Dalle 9
delmattinoalle21, per tregiorni, consessioni
da un’ora e mezza l’una, andando anche ad
utilizzare l’illuminazione notturna che la
pista metterà a disposizione. In più, sempre
per non andare ad incidere sul budget, por-
teremo in quella occasione in pista la vettura
laboratorio per provare delle nuove cose”.
Molti vorrebbero avere a disposizio-
ne un tempomaggiore nel turno libe-
ro della GP2, non pensa che 30’ siano
troppo pochi?
“Certamente sarebbe meglio per loro ave-
re maggior tempo a disposizione, ma cor-
riamo con la F.1 e gli spazi a disposizione
sono questi, quindi dobbiamo adattarci,
ma non vi nascondo che stiamo lavorando
a qualcosa per il prossimo anno al riguar-
do”.
Per il futuro ritiene possibile modifi-
care il sistema per la griglia di parten-
za di gara 2 sia per GP2 sia per GP3
che spesso premia piloti che non
meriterebbero di stare nelle prime
posizioni?
“Siamo stati i primi nel 2005 ad introdurre
questo sistema, che poi tutti gli altri ci han-
no copiato per rendere le gare più interes-
santi. Questo sistema permette a clienti del
nostro campionato che magari non sareb-
bero protagonisti assoluti di mettersi in luce
e di poter conquistare importanti risultati
per loro, per i team e gli sponsor. Voglio
però far notare che, in tutti questi anni in
GP2, se andassimo a togliere i risultati della
seconda gara, il nome del campione non
cambierebbe, a dimostrazione del fatto che
il miglior pilota alla fine ha sempre trionfa-
to”.
Cosapensadel progettodellaFIA, per
ora soltanto sulla carta, di creare un
percorso che porti alla F.1 partendo
dalla F.4, poi F.3, infine una ipotetica
F.2? Ritiene che andrebbe a scontrar-
si con il vostro percorso di crescita,
GP3 e GP2?
“La Formula 3 non compete con la GP2 e
con la GP3. Abbiamo creato un nuovo
modello di GP3 che andasse a costituire uno
scalinomaggiore alla F.3 proprio per evitare
questo tipo di problema. Con la precedente
vettura, decisamente meno potente, si cor-
reva questo rischio, ma ora non più. La For-
mula 2 che creò la FIA è un campionato che
èmorto quindi non c’è alcun timore da parte
nostra”.
Hamai pensato di avere una serie per
giovanissimi, una eventuale GP4,
permettendo così a un pilota di
costruire la propria carriera intera-
mente nel vostro paddock?
“Noi dobbiamo lavorare con la FIA, non cer-
care di metterci in contrasto con loro. LA
FIA sta già valutando una Formula 4 che
andrebbe a fare da trampolino di lancio per
la F.3 per i piloti che poi vorranno andare in
GP3, GP2, sino alla Formula 1. In quel con-
testo per noi non ci sarebbe alcun business
quindi siamo soddisfatti di quanto abbiamo
ora”.
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