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Stefano Semeraro
La Ferrari ha incassato, con signorilità.
«Sono stati bravi, un titolo meritato», ha
ammesso Stefano Domenicali. «Faccio i
miei complimenti a Sebastian, una
seconda parte di stagione straordinaria –
ha aggiunto Alonso – però l’anno prossi-
mo spero di rendergli la vita più dura.
Vettel il più forte? Di classifiche non ne
faccio, bado ad accontentare i team per
cui corro. Alla Renault sono tornato, alla
McLaren mi rivorrebbero, con la Ferrari
potrei addirittura prolungare il contrat-
to». E’ il momento dell’amarezza e delle
recriminazioni, ultima quella per il con-
tatto con Mark Webber che ha portato via
l’ala anteriore di Fernando costringen-
dolo a rientrare ai box al terzo giro e
strappando via anche le residue speranze
di mettere i bastoni fra le ruote di Vettel.
Il quarto posto di un Felipe Massa sem-
pre più caricato dal licenziamento, non è
bastato per mantenere il secondo posto
nella classifica costruttori. La Mercedes
ora è davanti e per riprenderla bisognerà
lottare. «Forse avremmo potuto richia-
mare Felipe un po’ prima per cercare di
mantenerlo davanti a Grosjean – ammet-
te Domenicali – ma ormai era tardi. E
con i punti persi da Fernando (per la pri-
ma volta a secco da Silverstone 2010,
tranne che per ritiro, ndr) saremmo
rimasti ancora secondi». L’obiettivo per
il 2013 è quello, piazzarsi dietro la Red
Bull nel campionato, e bisognerà sudare
già da Abu Dhabi («che brutti ricordi»,
ha mormorato Domenicali), ma in vista
del 2014 a Maranello sono già partiti i
piani per la ricostruzione. Ferrari anno
0, ha voluto sintetizzare qualcuno.
«Abbiamo già cambiato uomini, impian-
ti, tecnologie – spiega il capo della Ges –
ho riorganizzato la squadra, messo i pila-
stri per il futuro». Le lacune da sanare
sono due: l’incapacità di portare in pista
sviluppi capaci di fare la differenza – o
che semplicemente funzionino - e fare
andare d’accordo macchina e pneumati-
ci.
Ci riuscirà, la Rossa, che come tutti i con-
correnti nel 2014 dovrà affrontare rego-
lamenti nuovi? Il dubbio è lecito, anche
se Domenicali ha in mente un obiettivo:
aprire un nuovo ciclo. «Vogliamo racco-
gliere il frutto del nostro lavoro e tornare
a vincere. Certi palcoscenici vogliamo
riprenderceli». La vera strategia vincen-
te parte dalla fabbrica, molto prima che
dall’arrivo di Raikkonen.
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