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FORMULA 1
GP INDIA
Stefano Semeraro
Un tris asiatico. Terzo in Corea, terzo in
Giappone, terzo in India. Romain Grosje-
an, l’ex bad boy del paddock, ormai è una
star. Uno affidabile, che si guadagna i
complimenti della Pirelli («sei la miglior
pubblicità per noi!») con la sua straordi-
naria rimonta da diciassettesimo in griglia
a terzo all’arrivo, grazie all’unica sosta
effettuata a Greater Noida al giro 13. Stes-
sa strategia di Kimi Raikkonen, che però
le sue Pirelli le ha disfatte prima anche
perché il pit lo ha fatto al 7° passaggio e
ha pagato dazio con un pit-stop supple-
mentare ad appena due passaggi dalla fine
che gli è costato cinque posizioni, da
secondo a settimo. E una bella arrabbia-
tura quando si è trovato Grosjean alle
spalle, tanto da ingaggiare con il compa-
gno un duello che al muretto Lotus è pia-
ciuto poco. “Dopo che le qualificazioni
erano andate male – ha spiegato il fran-
cosvizzero – mi sono detto che si doveva
escogitare qualcosa, perché la macchina
stava andando troppo bene nel weekend
per arrendersi così”.
«Sarà una gara stile GP2», aveva annun-
ciato Grosjean il sabato. Partenza sulle
morbide, cambio con le dure al giro nume-
ro 13 e poi via sperando nella buona sorte
fino al giro 60. «Siamo partiti verso l’igno-
to, perché venerdì le morbide non regge-
vano neanche 5 tornate – ha spiegato Gro-
sjean – alla partenza avevo calcolato di
essere dietro la Force India alla fine del
primo giro, ma le gomme hanno patina-
to… Alla fine si è trattato di esser saggi
senza essere prudenti, attaccare ma senza
esagerare». Davvero è Grosjean che parla
così? Nella parte conclusiva della gara,
Grosjean ha dovuto tenere dietro un Mas-
sa ruggente, per guadagnarsi i compli-
menti di Boullier: «Sono stati solo in tre o
quattro a gestire così bene le gomme, e
Romain era l’unico a non essere ancora
campione del mondo…Le nostre previsio-
ni lo davano al massimo quarto, è stato
grande. Ormai non si fa più disturbare dal
variare degli assetti».
Davanti c’è Abu Dhabi, la gara che l’anno
scorso la Lotus vinse con Raikkonen, la
Lotus ha ancora qualcosa da dimostrare.
«Se Kimi riuscisse a ripetersi sarebbe fan-
tastico – continua Boullier – rispetto allo
scorso anno abbiamo fatto grandi pro-
gressi, e ora abbiamo due piloti che ren-
dono al meglio, non uno solo. Parlerò con
entrambi di quello che è successo nel fina-
le del Gran Premio, perché è vero che
devono battersi, ma c’è sempre il bene del
team a cui pensare. Se non fosse stato per
la condizione delle gomme di Kimi lo
avremmo lasciato libero di difendersi. E’
un guerriero, ma deve anche capire che
quando il suo ritmo è di due secondi più
lento e chi vuole passarlo è il compagno di
squadra non deve farne un dramma, non
deve impedirgli di portare a casa dei punti
in più. Comunque lotteremo tutti fino alla
fine della stagione, e sono sicuro che dare-
mo dei grattacapi agli altri team».
Se non fosse stato per la condizione delle
gomme di Kimi lo avremmo lasciato libero di difendersi.
È un guerriero, ma deve anche capire che quando il suo
ritmo è di due secondi più lento e chi vuole passarlo
è il compagno di squadra non deve farne un dramma,
non deve impedirgli di portare a casa dei punti in più.
Comunque lotteremo tutti fino alla fine della stagione, e
sono sicuro che daremo dei grattacapi agli altri team
ERIC BOULLIER
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