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FORMULA 1
GP INDIA
Stefano Semeraro
«Hai vinto, e con classe. Adesso hai rag-
giunto i migliori: ben fatto Sebastian».
Chris Horner gliel’ha urlato nella radio
quando aveva appena tagliato il traguardo
e vinto il suo quarto Mondiale di fila, ma
è quello che altri avevano iniziato a dire,
scrivere, azzardare da settimane. Solo
Juan Manuel Fangio e Michael Schuma-
cher erano riusciti a vincere in passato
quattro titoli mondiali consecutivi in F.1,
ovvio che l’impresa di Vettel abbia scate-
nato paragoni immensi. Anche perché
Seb, che ormai da tempo si è scrollato di
dosso l’etichetta di baby Schumi, ce l’ha
fatta a soli 26 anni d’età. A quota quattro
titoli (ma in questo caso non consecutivi)
ha raggiunto anche Alain Prost, un altro
pilota che come lui non raccoglieva certo
simpatie universali, davanti ha sempre gli
stessi: Schumacher a 7, Fangio a 5. Può
raggiungerli, considerato che il poker lo
ha calato con sei anni d’anticipo rispetto
a Michael. E forse nel tempo che il tedesco
ha ancora ha davanti si nasconde la rispo-
sta al quesito che tutti si fanno, che tutti
continueremo a farci ancora per settima-
ne, mesi, anni: Vettel è il più grande pilota
nella storia della Formula 1?
Che sia un grande, non c’è dubbio. Non si
vincono quattro mondiali se non si è fatti
di una stoffa speciale, e Seb ha dimostrato
tante volte di essere tagliato nell’eccellen-
za. Quando vinse con la Toro Rosso il GP
di Monza sotto un diluvio. Quando nel
2010 e nel 2012 ha vinto il titolo in rimon-
ta sulla Ferrari e la scorsa stagionenell’ul-
tima decisiva gara, addirittura dopo esse-
re stato spedito in testacoda da Bruno
Senna al 1° giro ha saputo rimontare con
grande freddezza. O per limitarsi solo a
quest’anno, quando in Bahrain ha passato
Nico Rosberg al quarto giro di una gara
che avrebbe potuto vincere solo a quel
modo, o quando ha sorpassato Lewis
Hamilton a Spa dopo L’Eau Rouge. Quan-
do ha dovuto piazzare una pole decisiva e
l’ha fatto, quando ha dovuto martellare
tempi da eccellenza prima di un pit-stop.
E anche ieri a Greater Noida, dopo aver
cambiato al terzo giro le soft già sfruttate
per la pole, infilando una sfilza impressio-
nante di sorpassi.
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