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FORMULA 1
GP ABU DHABI
Stefano Semeraro
Tutto gli si può dire, tranne che non ci
abbia provato.
Pur di non perdere definitivamente con-
tatto (agonistico, più che cronometrico)
con Sebastian Vettel e con il podio, nella
speranza di mantenere il suo secondo
posto nella classifica piloti e di riacciuffa-
re quello della Ferrari nel mondiale
costruttori, Alonso per sorpassare Jean-
Eric Vergne ad Abu Dhabi ha anche
rischiato una picchiata pericolosissima
sui cordoli. Roba da 24G, hanno detto i
primi riscontri. I piloti dei caccia militari
al massimo arrivano al massimo a 12G, e
anche se quelli di Motor und Sport oggi
hanno avanzato il sospetto che i sensori
nella Rossa di Nando fossero mal tarati e
la “botta” sia stata ‘appena’ di 15G, Alonso
non si è certo divertito. Ha scansato la
sanzione dei commissari, che hanno (sag-
giamente) giudicato non punibile la
manovra che lo ha portato a uscire di
pista con tutte e quattro le ruote mentre
si trovava affiancato al pilota francese in
uscita dai box. Ma non ha evitato un con-
trollo di routine in ospedale, obbligatorio
quando i G diventano troppi e sulle
monoposto di accende una lucina rossa,
con tanto di trasporto in barella sotto la
copertina termica.
«Sono stato fortunato a non averci rimes-
so i denti – ha commentato poi con sense
of humor – adesso mi resta un po’ di mal
di schiena, ma passerà». Dimesso dai
medici, Fernando è stato anche “assolto”
dal driver della Toro Rosso: «Si è com-
portato nella maniera giusta, io non mi
ero accorto di lui e se non avesse fatto
quella manovra avremmo rischiato un
incidente davvero brutto». Era una curva
da settima marcia e i due viaggiavano
attorno ai 270 all’ora, stavolta è davvero
andata benissimo, anche se la Ferrari ha
rimediato l’ennesima bastonata da parte
della Red Bull.
Colpa anche di una qualifica disastrosa di
Alonso, undicesimo e fuori clamorosa-
mente dal Q3 (“per colpa di un giro spor-
co”, si è giustificato), per la quinta volta
in sei GP dietro a Massa il sabato. In gara,
dopo il cambio di strategia da una a due
soste, Fernando è comunque finito quin-
to, alle spalle di Romain Grosjean e
davanti a Massa, con il brasiliano abba-
stanza imbufalito perché nell’ultimo pit-
stop a lui sono state montate le medie
mentre Alonso ha concluso sulle morbi-
de. «Ma Alonso le aveva cambiate al 45°
giro, e Felipe al 39°, non ce l’avrebbe fatta
a fare 16 giri sulle soft», hanno spiegato
in Ferrari, senza peraltro convincere
Massa (e neanche molti altri), visto che
nel primo stint sulle soft Massa di giri ne
aveva completati 18. «Se hanno voluto
favorire il pilota che resta rispetto a quel-
lo che va via? Non credo», ha detto poi
Felipe spegnendo la polemica, ma non la
sua voglia di rivincita. Da quando ha rice-
vuto il benservito, Massa si è come libe-
rato, corre per se stesso, per strappare un
futuro in F.1, e non ha voglia di fare sconti
a nessuno, men che mai ad Alonso.
Fernando per conto suo si è detto soddi-
sfatto della gara, che è andata meno peg-
gio di quanto si poteva temere: «Il mio
lavoro l’ho fatto – si è difeso – non pote-
vamo certo lottare per vincere ma ho
tenuto dietro la Mercedes di Hamilton
mentre Raikkonen si è subito ritirato. So
che da me ci si aspetta sempre qualcosa
di più. Quest’anno ero partito per vincere,
ma se alla fine sarò secondo potrò dirmi
soddisfatto, perché non correvo con la
macchina più veloce». Fermare il declino,
è questo il target della Rossa per la fine
della stagione. Cercando di rimontare le
Frecce d’argento e tenendo dietro le
Lotus che ieri hanno perso terreno per
colpa del ritiro di Raikkonen. Non è
l’ideale, ma sono tempi difficili, a Mara-
nello.
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