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FORMULA 1
GP USA
Massimo Costa
L’odore della grande impresa la si respirava fin dal sabato
dopo la qualifica. Romain Grosjean e la sua Lotus-Renault
sembravano la coppia ideale per contenere in qualche
modo lo strapotere di Sebastian Vettel e della Red Bull-
Renault. Per la quarta volta quest’anno il franco-svizzero
si era piazzato terzo e tutto lasciava prevedere che il
secondo posto era a portata di mano. Per farlo però, era
necessario battere al via Mark Webber. E l’operazione è
perfettamente riuscita perché Grosjean dalla seconda fila
ha avuto un ottimo scatto affiancando Webber nella salita
che portava alla prima curva. Tenendo la linea esterna,
l’ex campione GP2 si è quindi preso la seconda posizione
senza colpo ferire mentre Webber scivolava addirittura
quarto superato da Lewis Hamilton. Ad Austin la Lotus
ha trovato un bilanciamento perfetto e per Grosjean non
è stato un problema contenere la problematica Mercedes
del britannico. Soltanto nel finale, quando un incerto
Webber, risalito in terza posizione, ha tentato di acciuf-
fare la Lotus, Grosjean ha dovuto impegnarsi nuovamente
al massimo per respingere l’incerto australiano e regalarsi
un altro secondo posto della carriera dopo quello ottenuto
nel GP del Canada nel 2012. E’ un Grosjean estremamente
sicuro di quel che fa, solido, concreto, ben lontano da
quello arruffone, ansioso di mettersi in mostra, che nel
2012 ha combinato una serie di disastri di non poco conto
che avevano costretto la FIA a sospenderlo per un Gran
Premio, quello di Monza. Se i numeri non raccontano
bugie, Grosjean ha concluso le gare tredici volte in zona
punti, si è ritirato in tre occasioni e in altre due ha con-
cluso tredicesimo e diciannovesimo. Ma la cosa importan-
te è che non ricordiamo particolari e gravi errori. Una
ripulita mentale più che altro non indifferente per Gro-
sjean. E grandemerito va a Eric Boullier, il teamprincipal,
che nonostante la burrasca che Romain ha dovuto sop-
portare per diversi mesi, gli ha garantito il posto sapendo
bene il talento che il suo pilota possiede. Con i 18 punti
incassati, Grosjean ha sottratto alla Ferrari dieci lunghez-
ze che ha portato nella cassa punti della Lotus. Che pote-
vano essere certamente di più se in pista vi fosse stato
Kimi Raikkonen. Boullier ha giocato la carta di Heikki
Kovalainen e non quella di Davide Valsecchi, come ave-
vamo auspicato nello scorso numero del Magazine (con
tanto di copertina) e il finlandese, al rientro nei GP dopo
aver svolto sei sedute di prove libere con la Caterham, ha
avuto un ottimo impatto in qualifica ottenendo l’accesso
in Q3 e segnando l’ottavo tempo. Al via però, ha subito
perso due posizioni, poi ha veleggiato tra la dodicesima e
l’undicesima piazza. Non è stato fortunato Kovalainen
perché ha perso il Kers e poi ha accusato problemi all’ala
anteriore che lo hanno portato ai box per sostituire il
musetto, precipitando così nella classifica. Il riscontro dei
dati ha però soddisfatto i tecnici della Lotus che ora guar-
dano con fiducia alla prossima tappa del Brasile. I punti
da recuperare sulla Ferrari per prendersi il terzo posto
sono 18, tantissimi a dire la verità, ma di certo non abbas-
seranno la guardia.
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