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FORMULA 1
GP CINA
ORGOGLIO
Il debutto dell’erede di Domenicali è stato bagnato da un (relativo) successo, ma i compiti
che attendonoMattiacci sono complessi. Per far rinascereMaranello dovrà ristrutturare
la squadra ed evitare che Raikkonen e Alonso cedano alla tentazione di andarsene
StefanoSemeraro
«Questaè laFerrari».Unoslogan lanciatoalla finedel-
la gara da dietro gli occhiali scuri con cui nascondeva
le troppeoredi volo («40 in tre giorni») e lepochissi-
me di sonno, eMarcoMattiacci si è subito rituffato a
testabassanelboxdellaFerrari.L’aziendapercui lavo-
rada14anni,penultimo incariconoto,CEOper ilNord
AmericadellacasadiMaranello.Poi, sonoarrivati i tre
giorni che hanno sconvolto il reparto corse, le dimis-
sioni offerte (o secondoqualcuno, richieste) diDome-
nicali, la telefonatadiLucadiMontezemolopercomu-
nicareaMattiacci lasuanuovadestinazionesullaplan-
ciadellasquadradiF.1più famosadelmondo.Perrad-
drizzare labaracca e restituire l’orgoglio ferito l’enne-
simavolta inBahrain.Quarantatrèanni, romano, una
laurea inEconomia alla Sapienza di Roma, studi per-
fezionati all’Inseaddi Singapore e allaColumbiaUni-
versity,Mattiacci sedaun latoè il FlavioBriatoredel-
la Ferrari - cioè un manager catapultato nelle corse
senza un passato troppo “pistaiolo” (anche se la pista
l’ha frequentata con il Ferrari Challenge, e la ama) -
dall’altrosidiscostamoltodal suo ‘modello’ comeper-
sonalità e curriculum. Il suomotto è «execution, exe-
cution, execution!», e quindi non può essere che un
uomodel fare,comesiusadiredaunpo’di tempo, sor-
ridentema poco incline alle lunghe attese, alle pause
di riflessione, ai giridiparole.Chi loconosce lodescri-
ve come «entusiasta, appassionato, intelligente, edu-
cato», tutte qualità, insieme alla grinta, che gli servi-
rannoper traghettare laRossa fuoridal guado incui si
trova.
Per ilmomento, inuna settimanaopocopiùdi lavo-
ro, hapotuto farepocopiùcheprenderecontattocon
l’ambiente, capire che aria tira in azienda, annusare
l’atmosferaadrenalinicadelmuretto.Unpo’ di fortu-
nadeveaverla,vistoche ilprimopodiostagionaledel-
la squadraha coinciso con il suodebutto inCina,ma
per ora imeriti di questoaccennodi remontada van-
no attribuiti onestamente tutti al suo predecessore,
Domenicali, di cui Mattiacci si professa fra l’altro
grande amico.
Lesuesfide inizianoora,enonsaranno limitateall’im-
mediatopresente,ma forzatamentedovrannoguarda-
re più in là. Non è unuomo di transizione,Mattiacci,
come era sembratoabotta calda, nei progetti diMon-
tezemolo (e diMarchionne),ma quello che sul nuovo
corsodellaRossadovràmetterci la faccia.Loaspetta il
compitodi impostare la rimontadi quest’anno curan-
dosi soprattutto di dare sicurezze a lungo termine ai
piloti, anzi, al pilotaFernandoAlonso.AKimiRaikko-
nen si tratta di restituire serenità e fiducia, Nando va
piuttosto coccolato e convinto anon cedere alle lusin-
ghe degli altri team di punta, McLaren in testa, che
potrebberoconvincerloamollareMaranello, se i risul-
tati stenteranno ancora ad arrivare, prima della sca-
denzadelcontrattonel2016.Perriuscirci«MM»dovrà
completare la riorganizzazione della struttura che era
già stataavviatanegli ultimi tempi, piazzandoqualche
colpo importante per quanto riguarda ruoli chiave.
Radioboxdà inarrivoun super-ingegneredi pistaper
coordinare il teamdurante le gare,ma è facile imma-
ginarecheanche il tempoconcessoaLucaMarmorini,
responsabile della power unit, e al capo progettista
NickTombazisnon siapiù illimitato.AJamesAllison,
nel frattempo, è già stato affidato il compito di dedi-
carsiallevetturadel2015:quellachedovrà,ancorauna
volta, “vincere per forza”. Scegliere gli uomini giusti,
motivarli, pungolarli quanto basta: in fondo il lavoro
diunmanagerdialto livellosta tutto lì.Briatoresostie-
ne che l’incompetenza di Mattiacci (in fatto di F.1, si
capisce) sarà la sua forza, ed è un paradosso che può
dare l’idea del ruolo e del tipo di lavoro a cui è stato
destinato il successore del bravo, umano e forse trop-
poumanoDomenicali.Pugnodi ferrodentrounguan-
to di velluto, sorriso alla hollywood e decisioni fulmi-
nee, ma soprattutto giuste. Con le parole, con le frasi
ad effetto risciacquate in riva all’Hudson - execution!
… -Mattiacci dovrà indicare un obiettivo, rinfrescare
la comunicazionediMaranello, certo. Sarannoperò le
sue sceltea restituire laFerrari al posto che le compe-
te, oa sprofondarla inuna crisi che rischiadi diventa-
re terribile. Il suo è un compitoper il quale gli slogan
possono servire, non certobastare.
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