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I risultati del weekend
PL1: Hamilton 1° - Rosberg 5°
PL2: Hamilton 1° - Rosberg 2°
PL3: Rosberg 1° - Hamilton 2°
Qua: Hamilton 1° - Rosberg 2°
Gara: Hamilton 1° - Rosberg 2°
è rientrato ai box per l’ultima volta al giro 43Rosberg
ha tentato in manierosa decisiva l’assalto. Ventitré
giri su gomme più morbide non sono stati facili da
gestire per l’inglese, palesemente in difficoltà inmol-
te curve e chenel finale si è ritrovatoRosberg a6deci-
mi. Ma Luigino, si sà, è un animale da gara, un ago-
nista feroce, uno che non molla mai. Gli ultimi giri
sono stati da thriller, ma di quelli in cui sai già come
andrà a finire. Anche perché il box Mercedes, che
assiste volentieri ai duelli dei sue piloti solo fino a
quando non sente odore di pericolo, ha intimato a
Rosbergdi «pensare a conservare le gomme». La ver-
sione tedesca del famoso ‘multi-21’. Nel dopo gara
Rosberg, intristito, incupito, visibilmente preoccu-
pato per l’ennesima lezione incassata dal compagno,
ha spiegato che gli sarebbe bastato «un giro in più»
per puntare alla vittoria - ma in pochissimi gli han-
no creduto.
«Sono partito male, è un mio difetto e devo miglio-
rami - ha ammesso il tedesco -. Quando è stato chia-
ro che ero secondo ho puntato su una strategia più
lenta, volevo avere una chance di acchiappare Lewis
nel finale con le gomme option. Co sono andato vici-
no, ma non è bastato. Ora c’è Monte-Carlo, che è la
mia gara di casa, e la lezione che ho imparato oggi è
che devo tirare fuori dalla macchina quel piccolo
extra in più che mi serve». La cattiva notizia per lui
è che ancheHamiltonpuòmigliorarsi, e visto il talen-
to di Luigino, il suo istinto per la vittoria, per riusci-
re a farsi concedere un pizzico di amore in più dalla
Mercedes Nico dovrà veramente fare le ore piccole
per studiare.
Stefano Semeraro
Lo sapevano già tutti, adesso l’ha capito anche la clas-
sifica. Lewis Hamilton è l’uomo da battere nell’anno
del signore 2014. Con 100 punti tondi è ora il leader
(per la prima volta dal Canada 2012) di un campio-
nato piloti che in realtà è il campionato di due piloti:
Lewis, appunto, e il suo compagnoNico Rosberg. Che
gli sta alle calcagna con 97 punti, ma in un certo sen-
so è come se fosse l’ultimo della fila, visto che è l’uni-
co a condividere con il ragazzo di Stevenage l’usufrut-
to della Mercedes dei miracoli. E chi è più triste di un
polta che perde con una macchina vincente?
Lewis, invece, sprizza felicità da tutti i pori. In quali-
fica aveva strappato la quarta pole in cinque gare, in
gara la quarta vittoria di fila. Sudata, certo, ma netta
e indiscutibile, celebrata con buona lisciata di baffi
anche da Dieter Zetsche, il grande capo della Merce-
des-Benz che a Barcellona pareva il Papa.
«Avevamo qui il nostro boss , oggi - ha scherzato
Hamilton - quindi è stato fantastico regalargli una
doppietta. Nico ha guidato alla grande, ho faticato per
tenerlo dietro, ma alla fine ce l’ho fatta». Emenomale
che Lewis, come già il giorno prima in qualifica («la
macchina è inguidabile»), si è lamentato «dell’ecces-
sivo sovrasterzo che mi impediva di inserirmi al
meglio nelle curve». Eppure, ha poi aggiunto, «non
ho mai guidato una macchina che avesse un simile
gap di performance rispetto alla concorrenza».
Insomma, lamorale è semplice: con questaMercedes
gli altri non li vedo neppure, e se Rosberg ancora mi
sta attaccato è solo perché non ne ho ancora sfrutta-
to tutto il potenziale della vettura. Chi ha paura di una
stagione monotonamente e britannicamente argen-
tata, è avvertito.
Hamilton è partito benissimo, mantenendo un fon-
damentale vantaggio sul compagno di squadra che
ha provato a sparigliare la situazione rimanendo in
pista tre giri più di lui nel primo stint, e poi sceglien-
do le gomme dure invece delle medie preferite da
Lewis. Per lamaggior parte della gara i due sono rima-
sti separati da un paio di secondi, quando Hamilton