IATI E DIVISI
Umiliata dal doppiaggio di Raikkonen da parte delle due Mercedes,
la Ferrari riparte da Barcellona con obiettivi minimi, e piccole speranze,
in attesa di recuperare competitività a partire dal Canada,
ma già rassegnata a concentrarsi sul 2015.
E sulle strategia di gara cala il gelo fra Kimi e il box
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Stefano Semeraro
Di perdere se lo aspettavano. Di uscire umiliati dalla
gara che l’anno scorso Fernando Alonso aveva vinto, no.
«Un minuto e mezzo di distacco è un po’ troppo, non va
bene». Alla fine è stato proprio Nando, sesto davanti a
Kimi Raikkonen, a inquadrare concretamente la vastità
del problema Ferrari. A illustrarlo visivamente ci aveva
pensato invece il finlandese in gara, doppiato nel finale
dallo scatenato duo della Mercedes davanti al pubblico
spagnolo ammutolito e costernato dalla possibilità che
l’affronto potesse toccare anche al loro idolo.
Del resto, dopo un quarto di un campionato che per
quanto riguarda il titolo sembra interessare solo Hamil-
ton e Rosberg, la Mercedes ha già dato un giro alla Fer-
rari nella classifica piloti (100 Hamilton, 49 Alonso) e
tre in quella costruttori (197 a 66, ma anche la Red Bull
è da bandiera blu).
